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Castelluccio, l’appello dei ristoratori: «Delocalizzare e farlo in fretta»

Sette attività commerciali chiedono una struttura dove poter continuare a lavorare: «Prima che arrivi l’inverno…»

NORCIA (Perugia) – L’appello lo lanciano i ristoratori (sette in tutto) di Castelluccio, che da mesi ormai mandano avanti l’attività all’interno di una tensostruttura montata a ridosso della piazza del paese. A raccoglierne le parole sono i taccuini dell’Ansa. Che ha raccolto così le dichiarazioni di Tonino Conti, ristoratore egli stesso e portavoce degli altri sei.

«Siamo preoccupati per il futuro e di questo ho parlato anche con il sottosegretario Maria Elena Boschi, durante la sua recente visita qui a Norcia. Le ho fatto presente che a Castelluccio la delocalizzazione dei ristoranti e delle altre attività produttive deve essere sentita come una priorità, altrimenti il borgo muore», dice Conti. La struttura temporanea che ospita lui e gli altri sei ristoratori è stata montata non lontano dalla piazza del paese, uno dei pochi, pochissimi spazi fuori dalla ‘zona rossa’ che delimita il centro abitato, distrutto dal sisma. «Continueremo a fare ristorazione – dice Conti all’Ansa – almeno fino alla fine di settembre, se il tempo ci assiste. Poi a Castelluccio arriverà il freddo e l’inverno. L’unica cosa che può scaldarci è la realizzazione della struttura dove delocalizzare le attività».

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