Donne nigeriane fatte arrivare dalla Libia, poi costrette a prostituirsi. Venivano aggredite, minacciate, picchiate e intimidite con riti voodoo
PERUGIA – La polizia ha scoperto e arrestato otto uomini, tutti cittadini nigeriani, sospettati di essere a vario titolo coinvolti in quella che, a tutti gli effetti, gli inquirenti ritengono essere una tratta di esseri umani.
Esseri umani, sì, e in prevalenza donne: fatte arrivare in Italia, dalla Nigeria, attraverso gli sbarchi dalla Libia, poi avviate alla prostituzione anche con minacce e aggressioni fisiche. Alcune venivano addirittura intimidite attraverso di riti voodoo. Degli otto arrestati, cinque sono finiti in carcere, gli altri tre sono stati posti ai domiciliari. I provvedimenti sono stati eseguiti tra il capoluogo umbro (cinque), Treviso, Prato e Benevento.
L’indagine, dall’evocativo nome ‘Tratta‘, è partita nel giugno del 2016 dopo la denuncia di una giovanissima, che alla polizia aveva riferito di essere stata costretta a prostituirsi per riscattarsi, per pagare circa 10mila euro ai presunti organizzatori del sodalizio. Tra i reati contestati agli arrestati, anche il procurato aborto di una giovane prostituta.