Gestivano imprese che portavano al fallimento con danni a creditori ed erario: uno finisce ai domiciliari, all’altro spetta l’obbligo di dimora
PERUGIA – Gestivano imprese nel perugino operanti nel settore alberghiero e della ristorazione. Ne prosciugavano le risorse e le portavano al fallimento, con rilevante danno ai creditori e all’erario. Questa l’accusa – formulata dal Gip del tribunale di Perugia – con cui gli uomini della guardia di finanza di Perugia hanno eseguito un arresto ai domiciliari e un obbligo di dimora nei confronti di due imprenditori.
Contestualmente, sono state effettuate perquisizioni in Umbria ed in Toscana. A innescare le indagini è stata una procedura fallimentare in cui, nonostante l’azienda versasse in uno stato di crisi ormai irreversibile, con perdite per oltre un milione di euro, erano stati rilevati ingenti compensi agli amministratori. I successivi accertamenti – svolti dalla polizia giudiziaria, aliquota guardia di finanza e dalla polizia tributaria – hanno quindi fatto luce su un vero e proprio depredamento dei beni aziendali, a scapito dei creditori e dell’erario, verso il quale si erano accumulati debiti per oltre 1.700.000 euro.
Ruolo centrale era rivestito dai due soggetti destinatari delle misure cautelari, amministratore di fatto e di diritto delle società coinvolte nel sistema criminoso. Le indagini hanno consentito di appurare, inoltre, che i beni della società fallita venivano concessi in affitto ad una new company, per poi essere utilizzati da un’ulteriore società, sempre riferibile ai due imprenditori, senza che venissero pagati i canoni dovuti, causando un danno patrimoniale per oltre 260.000 euro. Applicando il medesimo schema delittuoso, anche quest’ultima società veniva poi depauperata del patrimonio dagli indagati, che distraevano i proventi per oltre 90.000 euro, accreditandoli sui conti correnti personali o utilizzandoli per pagare lavori eseguiti presso un’abitazione privata.
«L’operazione portata a termine – sottolinea una nota delle Fiamme gialle – suggella il profondo impegno profuso dalla Procura della Repubblica di Perugia, in collaborazione con il locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza, nel contrasto ai reati fallimentari, che ha portato, nel mese di settembre 2015, alla costituzione di un pool di magistrati con il compito di occuparsi dei procedimenti penali nella specifica materia, coadiuvato da personale del Corpo specializzato nel settore. Tale fattiva collaborazione ha permesso di portare a compimento oltre 200 investigazioni nel settore dei fallimenti, che si sono concluse con l’iscrizione nel registro degli indagati di oltre 300 soggetti per condotte di bancarotta semplice e fraudolenta e l’accertamento di distrazioni di beni aziendali per oltre 20 milioni di euro».