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Antimafia, nuovo accordo tra Prefettura e Comune di Perugia

Andrea Romizi, sindaco di Perugia (foto Settonce, riproduzione riservata)

Lunedì sarà rinnovato, per altri due anni, il Protocollo di legalità sottoscritto nel 2015. Presente il sottosegretario all’Interno, Bocci

PERUGIA – Innalzare il livello di cooperazione tra Prefettura e Comune, mettendo in atto azioni finalizzate a «prevenire e scoraggiare possibili infiltrazioni criminali nell’economia, con particolare riguardo ai settori degli appalti e contratti pubblici, del commercio, dell’urbanistica e dell’edilizia, anche privata». Questi gli obiettivi che nel 2015 avevano spinto le parti contraenti, Comune di Perugia e Prefettura, a siglare il Protocollo di legalità che lunedì – presente anche il sottosegretario all’Interno, Bocci – sarà rinnovato per altri due anni.

«Il rinnovo – si legge in una nota diramata giovedì – consegue alla positiva esperienza maturata nell’applicazione del Protocollo a suo tempo stipulato tra Prefettura e Comune, ormai scaduto». Ad apporre la propria firma sul documento saranno rispettivamente Raffaele Cannizzaro e Andrea Romizi.


Il Protocollo del 2015

Nel dettaglio, questi i punti cardine del Protocollo sottoscritto nel luglio del 2015, così come erano stati divulgati – con una nota alla stampa – dalla Prefettura di Perugia.

«Il Protocollo mira ad innalzare strutturandolo il livello di cooperazione fra la Prefettura e il Comune di Perugia integrando le collaborazioni già esistenti con ulteriori azioni, finalizzate principalmente a prevenire e scoraggiare possibili infiltrazioni criminali nell’economia, con particolare riguardo ai settori degli appalti e contratti pubblici, del commercio, dell’urbanistica e dell’edilizia, anche privata.

In particolare, in materia di appalti e subcontratti il protocollo estende in via pattizia i controlli e le verifiche previsti dalla normativa antimafia anche al di sotto delle soglie di valore previste per la loro obbligatorietà. E’, inoltre, previsto che il Comune inserisca nei propri bandi e contratti un’apposita clausola che impone alle ditte contraenti di comprovare l’avvenuta iscrizione o richiesta di iscrizione nelle white lists delle Prefetture (gli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa) già all’atto della partecipazione alla gara o altro procedimento di scelta del contraente.

Recependo anche taluni orientamenti formulati dal Ministero dell’Interno, i controlli antimafia vengono, inoltre, estesi ad alcune tipologie di intervento urbanistico-edilizio non espressamente contemplate dalla normativa vigente (interventi infrastrutturali di urbanizzazione realizzati da privati anche “sotto soglia”, convenzioni di lottizzazione, interventi di edilizia privata superiori a 5000 mc, ovvero attinenti a attività produttive o in aree di insediamento industriale e artigianale).

Sono previste azioni per la tutela della legalità nelle attività economico-commerciali, anche attraverso attività di analisi e monitoraggio dei passaggi proprietari o di gestione volti ad intercettare eventuali fenomeni di riciclaggio, usura ed estorsione. Sono infine previste azioni di controllo finalizzate al contrasto dell’immigrazione irregolare e delle illegalità nel settore abitativo, con la pianificazione di mirate azioni di vigilanza finalizzate a prevenire situazioni di degrado abitativo».

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