Aveva l’obbligo di permanenza nella propria abitazione a orari stabiliti. Per il 32enne ora si sono aperte le porte del carcere
ASSISI (Perugia) – Divieto di espatrio, obbligo di dimora nel comune di Assisi, obbligo di firma e obbligo di permanenza nella propria abitazione a orari stabiliti. Poche e semplici regole quelle impostegli, tramite misura di sorveglianza speciale, dal tribunale di Perugia nel dicembre del 2013. Peccato che lui, 32enne residente in una frazione di Assisi, di starsene a casa senza far niente non aveva alcuna voglia.
«Perché non farsi una bevuta al bar?», avrà pensato. Detto, fatto. E mica una soltanto: gli agenti lo hanno pizzicato più volte all’interno di un bar a consumare bevande alcoliche. Tanto da fargli accumulare una serie di denunce all’autorità giudiziaria che avevano condotto il 32enne a una condanna di un anno e dieci mesi di reclusione. Merito anche dei numerosi procedimenti penali già pendenti a suo carico: reati contro il patrimonio (furto, danneggiamento, appropriazione indebita, riciclaggio), evasione, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, rissa, guida senza patente, guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e alcoliche.
La sentenza, tuttavia, era stata sospesa dal tribunale di sorveglianza di Perugia per permettere al condannato di seguire un percorso di riabilitazione e di reinserimento lavorativo. Ma la sua condotta, in palese contrasto con il progetto rieducativo, dimostrando quindi l’inefficacia delle misure adottate nei suoi confronti, ha condotto il tribunale a revocargli i benefici concessi e a emanare nei suoi confronti un provvedimento di carcerazione. Rintracciato dai poliziotti del commissariato di Assisi, l’uomo è stato tratto in arresto e condotto nel carcere di Capanne.