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La storia dei templari raccontata a San Bevignate

“Ad 1260: fra Raniero Fasani, i movimenti di pace e il Comune di Popolo”, a partire dalle 17.30 con Massimo Vallerani (Università di Torino) e Stefania Zucchini (Università di Perugia)

PERUGIA – Nell’ambito del ciclo di incontri sul tema “La storia dei templari raccontata a San Bevignate” si terrà, a partire dalle 17.30, nel complesso monumentale di San Bevignate a Perugia, la conferenza di Massimo Vallerani (Università di Torino) e Stefania Zucchini (Università di Perugia) su AD 1260: fra Raniero Fasani, i movimenti di pace e il Comune di Popolo. Introduce Attilio Bartoli Langeli, già dell’Università di Padova.

L’attenzione che l’assessorato alla Cultura, Turismo e Università del Comune di Perugia riserva a San Bevignate ha motivato l’avvio di una nuova stagione di conferenze intitolata “La storia dei Templari raccontata a San Bevignate”. Da quest’anno il programma, ideato e coordinato sotto il profilo scientifico da Sonia Merli e Miko Santanicchia, si realizza in collaborazione con il Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia e si propone come occasione di divulgazione dei risultati delle più recenti ricerche storiche e storico-artistiche sulle vicende dei Cavalieri del Tempio e sulla loro incidenza nel territorio perugino.

Il prossimo appuntamento consentirà di affrontare il tema di San Bevignate in quanto chiesa non soltanto «della città», ma «per la città», secondo l’efficace espressione utilizzata qualche anno fa da Giovanna Casagrande in occasione del Convegno Milites Templi. Il patrimonio monumentale e artistico dei Templari in Europa. Nel maggio del 1256, infatti, il templare Bonvicino aveva rivolto al Comune di Perugia una petizione riguardante l’edificazione, nei sobborghi di porta Sole, di una chiesa da intitolare all’eremita locale Bevignate. Di lì a poco, furono avviati i lavori che portarono, nel giro di pochi anni, alla costruzione di una chiesa, con le dimensioni di una cattedrale, destinata ad accogliere cicli di affreschi di contenuto iconografico vario e rivelatisi, ex post, di eccezionale valore storico, come dimostra la parte inferiore del lato destro della parete absidale, occupata dalla raffigurazione di una processione di Flagellanti o Disciplinati.

Questa inedita forma di devozione collettiva prese avvio a Perugia a partire dalla primavera del 1260 per iniziativa dell’eremita locale Raniero Fasani e si diffuse ben presto in altre città del centro Italia con l’intento di promuovere, insieme alla pubblica disciplina dei singoli individui, azioni di pacificazione e di concordia nelle istituzioni comunali. In quegli stessi anni, infatti, la città era attraversata da forti tensioni, legate al consolidamento delle strutture istituzionali di una nuova forma di governo – il Comune di Popolo – contraddistinta, a partire dal 1255, dall’affiancamento al podestà del capitano del Popolo e, tra le altre cose, dalla sospensione coattiva dei conflitti. Il fatto che la pubblicazione di severe norme antinobiliari contro il porto d’armi, la solidarietà di parte e le forme di violenza abitualmente praticate dagli esponenti della milizia cittadina avvenne in occasione di una solenne assemblea del Popolo tenutasi il 5 aprile 1260, lunedì di Pasqua, sarebbe dunque, secondo Massimo Vallerani, la riprova di una «immediata ri-utilizzazione politica dello spirito di pacificazione penitenziale promosso dai Flagellanti». Info: Comune di Perugia – U.O. Attività culturali, Biblioteche e Turismo
Tel. 075 5772416 / info.cultura@comune.perugia.it

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