in

Osservatorio regionale sull’affido familiare: mercoledì la presentazione

Affido familiare (Archivio)

Tra i partner dell’istituto: il tribunale per i minorenni dell’Umbria, l’ordine degli assistenti sociali dell’Umbria, l’ordine degli psicologi dell’Umbria, l’ordine degli avvocati di Perugia e l’Anci Umbria

PERUGIA – Verrà presentato mercoledì, alle 11.30 nell’aula Tesi del dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione, l’Osservatorio regionale sull’affido familiare. I lavori dell’istituto – nato lo scorso febbraio a seguito di un accordo tra il direttore del dipartimento, Claudia Mazzeschi, e il garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Umbria, Maria Pia Serlupini – saranno coordinati da Silvia Fornari, docente del dipartimento. L’osservatorio potrà contare sulla collaborazione di partner come il tribunale per i minorenni dell’Umbria, l’ordine degli assistenti sociali dell’Umbria, l’ordine degli psicologi dell’Umbria, l’ordine degli avvocati di Perugia, l’Anci Umbria.

«La pratica dell’Affido familiare nel nostro Paese – sottolinea la Garante regionale Maria Pia Serlupini – come nella nostra regione, risulta sottodimensionato rispetto alle reali necessità. Mancano persone (famiglie, coppie, single…) disponibili all’accoglienza di bambini e ragazzi. Sono, invece, sempre più numerosi i bisogni di famiglie biologiche che nell’affido troverebbero un valido sostegno. Oggi, inoltre, vi è la necessità di ripensare in maniera plurale, cioè con una piattaforma che si declini in relazione alla pluralità delle difficoltà familiari a cui l’affido fa fronte».

«Al centro – dice la Garante – non c’è quindi solo il minore, ma il mondo del bambino e le sue relazioni. L’affido non può essere un parcheggio o l’ultima spiaggia, ma uno strumento che va attentamente programmato in ogni sua fase. La co-genitorialità non è qualcosa che si improvvisa: servono mezzi, risorse e strumenti perché gli operatori dei Servizi Sociali possano portare avanti il loro lavoro. È sicuro che aiutare i bambini e le loro famiglie significhi sostanzialmente investire nella crescita generale del nostro Paese».

«Queste consapevolezze hanno condotto – spiega – alla nascita dell’Osservatorio regionale sull’Affido che rappresenterà, io credo, uno strumento molto importante per comprendere la situazione attuale e le sue cause, ma anche per sensibilizzare ed individuare strategie di intervento e percorsi che rendano possibile la costruzione di una rete di famiglie, sostenute dai Servizi, in grado di aiutare i bambini, i ragazzi e le loro famiglie d’origine».

La locandina dell'iniziativa del Cpo

Come raccontare la violenza di genere, l’incontro tra giornalisti e Cpo

Chiara Ferragni (foto Instagram)

Diventare Chiara Ferragni? Si può: ora c’è l’accademia per influencer