Neppure il divieto di avvicinamento alla donna gli aveva impedito di seguirla e intimidirla. Anche questa è violenza di genere
SAN GIUSTINO (Perugia) – È violenza di genere anche questa in fondo. Non fisica, forse e per fortuna. Comunque violenza, abuso del “forte” nei confronti del “debole”: un 48enne dell’Alto Tevere, italiano, è stato sottoposto agli arresti domiciliari dai carabinieri di San Giustino a seguito di ordinanza di misura cautelare emessa dal gip di Perugia, su richiesta della locale procura della Repubblica, per atti persecutori nei confronti della moglie, dalla quale è separato.
La notizia – destino beffardo – proprio nel corso della Giornata contro la violenza sulle donne. Già a dicembre scorso gli uomini dell’Arma avevano arrestato l’uomo, in flagranza, per lo stesso reato commesso ai danni della stessa donna. E già per questo, al tempo, per lui era scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla coniuge.
Niente che non gli avesse impedito, stando a una querela sporta a settembre dalla donna, di continuare ad avere verso di lei il medesimo atteggiamento, ovvero: cercare di avvicinarla e parlarle, seguirla in auto o bicicletta, farle notare la sua presenza. L’uomo le avrebbe persino lanciato un sasso contro il parabrezza dell’auto, con lei all’interno e il veicolo in movimento.
Del tutto inefficace, evidentemente, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie. Il giudice per le indagini preliminari – su concorde richiesta della procura di Perugia e anche a seguito delle risultanze fornite dall’Arma di San Giustino – a questo punto non ha potuto che disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari.