FOTO | Simbolo delle azioni contro la violenza di genere e a favore della libertà delle donne. Cicchi: «Dobbiamo crescere nella sensibilità e nel rispetto di tutti, specialmente delle donne»
PERUGIA – Una “Panchina Rossa”, emblema universale del “posto occupato” da una donna vittima di femminicidio, simbolo delle azioni contro la violenza di genere e a favore della libertà delle donne, è stata installata venerdì mattina ai giardini del Pincetto, a Perugia, alla presenza delle diverse istituzioni locali, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni del territorio e dei ragazzi delle scuole perugine.
La scelta del luogo non è stata casuale: all’uscita delle scale mobili del minimetrò, una zona di passaggio e di grande visibilità, che offre la possibilità di sensibilizzare quante più persone possibili, uomini, donne, soprattutto giovani. Scopo dell’iniziativa è, infatti, quello di commemorare tutte le vittime di femminicidio, ma soprattutto di informare e sensibilizzare i cittadini, in particolar modo le giovani generazioni, sul tema della violenza di genere.
«La violenza sulle donne non deve più far parte della nostra società», ha dichiarato Edi Cicchi, assessore per le Pari opportunità del Comune di Perugia, ricordando Ilaria Abbate e Raffaella Presta e, con loro, tutte le donne vittime di femminicidio. «Dobbiamo crescere nella sensibilità e nel rispetto di tutti, specialmente delle donne. Perugia può diventare più civile con l’impegno di tutti. La panchina – ha concluso – è un simbolo, ma molte sono le iniziative concrete e condivise dalle istituzioni che portiamo avanti nelle scuole, i servizi attivati a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza familiare assistita o diretta ed è fondamentale non fermarsi».
«È fondamentale anche che i ragazzi crescano con questa sensibilità», ha quindi aggiunto la consigliere provinciale di Parità, Gemma Paola Bracco, rivolgendosi alla classe del liceo classico presente all’inaugurazione. «Perché il femminicidio è un fenomeno gravissimo, troppo frequente e ricorrente, dobbiamo dire basta alle donne uccise per mano di chi diceva di amarle». «Abbiamo voluto sollecitare le istituzioni a mettere un simbolo come la panchina rossa – ha spiegato invece Vanda Scarpelli, del Coordinamento donne Cgil, Cisl, Uil – per dire che, tutti insieme, dobbiamo contrastare la violenza sulle donne, per combatterla culturalmente. In questo senso anche i simboli sono importanti perchè fanno riflettere».
A sottolineare l’importanza del lavoro di rete tra istituzioni è stata anche la consigliere provinciale Erika Borghesi: «Le istituzioni, insieme alle organizzazioni sindacali, le associazioni, le scuole, le Asl, le forze dell’ordine e tutti coloro che possono e devono dare un contributo, devono agire per permettere un cambiamento culturale necessario nella nostra società, educando al rispetto. Questo di oggi è un gesto semplice che ha dietro un significato importante perché la panchina è il luogo dell’incontro, delle relazioni sane, in cui ogni donna ha diritto di avere un posto».
Fino alla mezzanotte di sabato, la Fontana Maggiore di piazza IV novembre e le statue del Grifo e del Leone nell’atrio di palazzo dei Priori saranno illuminate di arancione, un ulteriore gesto simbolico che intende ricordare a tutti le donne vittime di violenza.