FOTO | Tante occasioni per i biancorossi che meriterebbero di più ma pagano dazio al gol dell’ex: Ardemagni non esulta
PERUGIA – Finisce 1-1 tra Perugia e… Perugia degli ex. Perché l’Avellino che rischia di vincere facendo niente al Renato Curi (suo il primo vantaggio, coi grifoni a inseguire per tutta una frazione) è zeppo di gente che la maglia del Perugia l’ha indossata e pure onorata: Novellino in panchina, Di Tacchio, Molina, soprattutto Ardemagni.
Il film della partita sta tutto in tre fotogrammi: quello della pioggia, che condiziona corsa e giocate, da una parte e dall’altra; quello del Perugia, tutto preso a manovrare; quello dell’Avellino, pronto a sfruttare in contropiede ogni spiraglio dalle parti di Rosati. La prima occasione ce l’ha Di Carmine, da due passi, su gran giocata di Buonaiuto: neutralizzato. Poi il Grifo insiste, spesso da fuori. Non trova mai il varco però. Lo trova Ardemagni (42’st). Che non esulta dopo aver infilato Rosati di testa, dalla distanza, agevolato da una blanda, blanda marcatura di Zanon.
Nella ripresa Grifo arrembante. Ci prova una, due, tre volte senza riuscire. Ci proverebbe pure su rigore, ma l’arbitro non individua irregolarità nell’episodio (il penalty era limpido, solare) che coinvolge Cerri al 20′ della ripresa. Poi un altro doppio episodio dubbio su Di Carmine, anche questo non ravvisato. Infine la rete, proprio su rigore (stavolta “inventato” dal direttore di gara, perché il tocco di mani non c’è) trasformato da Cerri (30’st). Pari. Finisce così. Col Perugia dalle tante occasioni ma dalla poca fortuna: appuntamento con la vittoria rimandato di nuovo.