FOTO | Oltre 30 colpi in pochi mesi in tutta la provincia. Razziavano e rivendevano. Il questore: «La città non è in mano ai banditi, è sotto controllo». Le foto della refurtiva non ancora reclamata
PERUGIA – Per settimane «hanno razziato», queste le parole scelte con cura dal questore di Perugia, Francesco Messina, le rimesse di mezza provincia. Oltre trenta colpi in appena due mesi. Inizialmente nel capoluogo. Poi, affinata la tecnica e trovato il modo di spostarsi sul territorio, anche ad Assisi, Foligno e Spoleto. Arraffavano tutto ciò che potevano: il più delle cose veniva subito rivenduto, quel che avanzava veniva invece stipato in un garage – questo, sì, sicuro – in via del Macello.
Due gli uomini arrestati dalla polizia di Perugia. Entrambi 24enni, un cittadino rumeno e uno lituano, ed entrambi «professionisti» secondo gli inquirenti. Con un metodo di lavoro collaudato ed efficace, capace di fruttare da inizio settembre a fine ottobre decine di migliaia di euro di merce rubata. Bicilette, compressori, canne da pesca, olio extravergine, televisori, attrezzi da lavoro: tutto ciò che normalmente si sposta in garage per fare spazio in casa. Parte della refurtiva è già stata restituita ai legittimi proprietari. Molta invece aspetta che qualcuno la reclami ed è visionabile negli uffici della squadra mobile previo appuntamento, da fissare telefonando allo 075/50621.
Colpi seriali, per il modus operandi adottato dai malviventi. Che alle saracinesche prescelte praticavano tre fori in prossimità della serratura. Da lì, con degli arnesi, facevano leva sul meccanismo di sblocco e… clic, il gioco era fatto. Entrati, prendevano tutto e passavano al prossimo garage. Da due di questi sono persino riusciti a rubare due auto, che hanno poi adoperato per spostarsi, in provincia, e mettere a segno altri colpi. È stato proprio il ritrovamento di un pezzo del paraurti di uno dei due veicoli a far puntare le indagini nella giusta direzione. Pedinamenti, appostamenti e la «sempre utilissima collaborazione» dei cittadini derubati hanno fatto il resto: la polizia ha arrestato i due uomini prima che questi potessero darsi alla fuga all’estero.
«Siamo sul pezzo. Perugia non è una città in mano ai banditi, non è una città fuori controllo. Ci tengo a dirlo. Serve tempo, però, per consegnare ai magistrati un quadro probatorio forte che li metta nelle condizioni di fare al meglio il loro mestiere». Serve tempo per raccogliere prove, insomma. E il principio vale tanto per gli «episodi seriali», come questo, che per quelli «occasionali, come le spaccate in centro storico». Nell’ambito dell’operazione, la quarta sezione della squadra mobile di Perugia diretta da Virgilio Russo ha anche indagato tre persone per ricettazione. Uno di questi è persino sospettato di aver commissionato il furto di uno dei trapani rinvenuti dalla polizia.