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«Sostegno economico ai pendolari, dopo 8 mesi nessuna novità»

Una stazione ferroviaria

Perugia, le domande su “Carta Tutto Treno” dei consiglieri regionali M5S Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati. In aula, botta e risposta su minimetrò e Umbria mobilità

PERUGIA – Nel sessione dedicata al question time dell’Assemblea legislativa, i consiglieri regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati (M5S) hanno chiesto all’assessore ai Trasporti, Giuseppe Chianella di conoscere «la data certa entro la quale la Regione si impegna a definire il sostegno economico ai tanti pendolari che hanno bisogno della
“Carta Tutto Treno”, comunicando anche eventuali interventi per tutelare l’utenza che utilizza il Minimetrò, nonché la stessa immagine della città di Perugia e dell’Umbria, alla luce dei piani di dismissione della Giunta comunale, chiarendo al contempo se e come la Regione scongiurerà ulteriori carichi finanziari diretti e indiretti da parte di Minimetro, in considerazione delle enormi uscite finanziarie testimoniate dal bilancio».

Nell’illustrazione dell’atto ispettivo, Carbonari ha ricordato alcune dichiarazioni dell’assessore Chianella, secondo le quali a febbraio si impegnava a «concludere l’accordo con Trenitalia in merito alla “Carta tutto treno”, riservata ai soli residenti umbri, dotati di abbonamento mensile o annuale. E a inizio di marzo assicurava che si sarebbe proceduto alla revisione dell’Accordo sottoscritto tra Regione e Trenitalia per la
commercializzazione della “Carta Tutto Treno Umbria 2017” cosi da rispondere in maniera adeguata alle richieste avanzate dai pendolari umbri. Ma dopo 8 mesi la situazione non è affatto cambiata. Il Contratto di Servizio siglato dalla Regione con Trenitalia prevede già oggi che l’Umbria compartecipi la spesa dei servizi ferroviari regionali con un corrispettivo pari a ben 37 milioni di euro annui».
In merito poi al Minimetrò, Carbonari ha ricordato che «la Regione partecipa indirettamente (30 per cento) al capitale di Minimetro Spa, mentre la rimanente quota di maggioranza appartiene al Comune di Perugia, con la Giunta comunale che avrebbe intenzione di dismettere le quote per un valore in termini di cassa di 4milioni di euro realizzabile entro 6-8 mesi. Minimetrò Spa ha siglato quattro contratti di finanza derivata per proteggersi dal rischio legato alla variabilità dei tassi d’interesse rispetto al costo dell’indebitamento assunto dalla società per realizzare l’opera. E tali contratti derivati, nel 2016 hanno generato un flusso negativo di 1,6 milioni di euro. Secondo il bilancio 2016 Minimetro ha ricevuto garanzie di natura assicurativa e bancaria da Umbria Mobilità per circa 2,7 milioni di euro».

Nella risposta l’assessore Chianella ha ricordato che «la Carta tutto treno rappresenta una partecipazione della Regione in termini monetari all’acquisizione di un titolo aggiuntivo rispetto all’abbonamento e viene declinata in modi diversi da regione a regione. Instaurata nel 2009-2010 all’inizio prevedeva una partecipazione con risorse da parte della Regione molto contenuta, che poi ha avuto delle impennate che hanno raggiunto i 500mila euro nel 2016. Nella sua applicazione la Regione all’inizio del
2017 aveva posto un freno ipotizzando una partecipazione più contenuta. Questa partecipazione e le sue modalità di applicazione sono state oggetto di accordi sottoscritti dai comitati dei pendolari, con la Consulta dei consumatori che ha preso questa decisione pressoché all’unanimità: per il 2018 viene introdotto l’Isee per dare un criterio di equità rispetto a una platea indistinta, nell’uso di denaro pubblico. L’accordo del 2017 ha visto l’impegno della Regione per 390mila euro, somma completamente assorbita intorno alla metà di ottobre. La Carta tutto treno verrà rifinanziata dal primo gennaio con le stesse modalità e con le stesse quantità di risorse. Per quanto riguarda il Minimetrò rimango allibito perché voi avete fatto iniziative politiche sulla partecipazione della Regione alle difficoltà di Umbria Mobilità, mentre oggi chiedete che la Regione si faccia carico dei problemi di finanza pubblica che ha il Comune di Perugia. Ma il fondo del Tpl non può essere utilizzato per ripianare i debiti di una pubblica amministrazione. Comunque abbiamo attivato un tavolo a metà dicembre per verificare tutte le ipotesi».

Nella replica Carbonari sulla Carta tutto treno ha chiesto di «partire subito con l’Isee per tutelare i pendolari più bisognosi», mentre Liberati sul Minimetrò ha chiesto «di salvaguardare un asset strategico per Perugia».

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