Domenica più che mai: partita a sé. Intanto la vigilia: l’arbitro, i precedenti, le probabili formazioni. La protesta dei tifosi ospiti
TERNI – Di sicuro non sarà un derby come gli altri. A prescindere dall’epilogo. Saranno le premesse a rendere unica questa partita: stavolta più che mai. A cominciare dai momenti altrettanto ma diversamente delicati di Ternana e Perugia. L’una affetta da pareggite acuta e apparentemente cronica. L’altra reduce dal periodo più buio della sua storia recente. Entrambe in una scomoda, mal digerita posizione di classifica.
Ternana-Perugia
Poi i silenzi. Imposti. Quello dell’effervescente Pochesci (post caos Nazionale), quello del posato Breda e di tutti i biancorossi (nell’ameno ritiro di Cascia). Il Perugia ai suoi calciatori ha persino ordinato l’utilizzo razionato del cellulare: dalle 8.30 alle 9.30 poi un paio d’ore la sera. Come si fa coi ragazzini, che guardano troppa tv e si dimenticano di fare i compiti. Il bello è che la soluzione sembra produrre benefici. Assurdo? Forse neanche più di tanto.
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Infine, i tifosi. Che poi sarebbero il motivo per cui si giocano i derby, la ragione dell’esistenza stessa del gioco del calcio. Quelli biancorossi diserteranno. Forse non molti hanno capito i motivi alla base della decisione di gruppi e club della Nord. Ed è un peccato, indipendentemente da come la si pensi. Perché l’arma della rinuncia, della privazione volontaria di qualcosa cui si tiene fortemente, da che mondo è mondo è un efficacissimo megafono del dissenso: si può essere d’accordo oppure no, però si dovrebbe ascoltare.
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Così in campo
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Qui Ternana – Pochesci ne ha provate tante in questi giorni. A inizio settimana ha lavorato sul 3-4-1-2. Nella seduta dell’antivigilia, invece, ha dapprima sperimentato un inedito 3-4-2-1, con Valjent, Gasparetto e Signorini in difesa, Ferretti e Favalli sugli esterni, Defendi e Paolucci in mediana e Tremolada e Tiscione alle spalle di Montalto, poi strambando sul 4-2-3-1, con Valjent e Favalli esterni bassi. Insomma: un rebus che verrà sciolto solo a ridosso della partita.
Qui Perugia – A prima vista per il Perugia, per Breda sarà un derby da giocare con l’imbarazzo della scelta. Ni. Perché è vero che l’organico torna completo, ma è vero anche che del largo successo sul Carpi (prima vittoria in biancorosso per l’ex tecnico rossoverde) va tenuto conto. Pronto allora il remake di modulo (4-3-1-2) e undici titolare domenica. Salvo sorprese, che in un derby non mancano mai.
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L’arbitro
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È Gianluca Aureliano, 37 anni, della sezione di Bologna, il fischietto designato per il derby. Quinta stagione in serie B per il direttore di gara emiliano. Che nel corso della sua carriera ha diretto la Ternana 7 volte e il Perugia 11. Con lui i rossoverdi hanno vinto tre volte, perso altrettante e pareggiato una. Migliore invece lo score biancorosso: cinque vittorie, tre sconfitte e tre pareggi con Aureliano in campo. A coadiuvarlo saranno gli assistenti Mauro Galetto di Rovigo e Pietro Dei Giudici di Latina, e il quarto uomo Marco D’Ascanio di Ancona.
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I precedenti
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Al Liberati le statistiche del derby sono favorevoli ai padroni di casa. In campionato la Ternana ha vinto 17 volte, contro le appena 6 del Perugia. I pareggi sono 15, risultato che stavolta davvero servirebbe poco alle due squadre che, c’è da capirle, stanno riempiendo questa partita di ambizioni di rilancio. L’ultima volta furono gli ospiti a sorridere, grazie al gol di tacco di Nicastro. E al Perugia andò bene anche l’anno prima (rigore Ardemagni) con Breda seduto sulla panchina rossoverde.
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