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Cemento: produzione più che dimezzata in dieci anni. Giovedì i lavoratori scendono in piazza

Cemento. Archivio

Giornata di mobilitazione nazionale, presidio anche a Perugia. Presenti le principali sigle sindacali: Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Umbria

di Fillea Cgil – Filca Cisl – Feneal Uil Umbria
(riceviamo e pubblichiamo)

PERUGIA – In 10 anni di crisi, che ha colpito violentemente l’edilizia, il settore del cemento ha visto ridursi la produzione da 47 a 19 milioni di tonnellate. Si sono persi molti posti di lavoro (anche nell’indotto), si è riorganizzata la struttura produttiva con chiusura o trasformazione produttiva di numerosi siti, processi di acquisizione tra cui Cementir Italia da parte di Italcementi.

Il nostro territorio che conta realtà importanti (anche di livello nazionale) come Colacem e Barbetti di Gubbio oltre a Cementir di Spoleto è stato fortemente colpito da questi processi. Questo settore ha e deve avere un futuro soprattutto imperniato sulla innovazione e sulla sostenibilità. Infatti il futuro dell’edilizia e del cemento è in un nuovo modello produttivo: rigenerazione e recupero urbano, messa in sicurezza del patrimonio ambientale, storico – artistico e del costruito, innovazione e ricerca sui materiali, economia circolare.

Per tutti questi motivi Feneal/Uil, Filca/Cisl, Fillea/Cgil hanno indetto per il 7 dicembre 2017 la giornata di mobilitazione dei lavoratori del cemento, e chiedono al Governo: interventi volti al rilancio delle costruzioni; una politica industriale a difesa del sistema produttivo cementiero italiano per spingere le imprese ad investire in ricerca e innovazione, avviando un nuovo ciclo del cemento, nel segno della sostenibilità; n tavolo interministeriale tra i Ministeri dello Sviluppo, del Lavoro, dell’Ambiente che non è stato ancora convocato.

Il presidio che si svolgerà a Perugia domani, giovedì 7 dicembre, in Piazza Italia, con inizio alle ore 10, è finalizzato anche un incontro con il Sig. Prefetto di Perugia e con la Regione dell’Umbria per sensibilizzarli sui temi prima indicati anche tenendo conto delle tematiche relative alla ricostruzione della Valnerina e più complessivamente dell’area del cratere. Va contrastato il rischio di messa in discussione dei 3 siti umbri, che possono e debbono svolgere una funzione propulsiva per contrastare il declino della nostra regione.

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