La ferrovia sarà riaperta a settembre. L’amministratore delegato Maurizio Gentile: «Potenzieremo i servizi su standard internazionali»
PERUGIA – Il percorso di trasferimento della gestione della rete ferroviaria regionale umbra a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), gestore dell’infrastruttura nazionale è formalmente cominciato. Un accordo preliminare in tal senso è stato siglato venerdì: attorno al tavolo la governatrice, Catiuscia Marini, il coordinatore di Umbria Tpl e Mobilità, attuale gestore della rete, Pasquale Pasquini, e Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi.
Stando ai firmatari, il passaggio comporterà da un lato «la riapertura dell’infrastruttura» per l’esercizio commerciale dei treni «per l’avvio dell’anno scolastico 2018/2019», quindi per settembre stando a una nota ufficiale, dall’altro il potenziamento della rete a tutto «vantaggio dei pendolari e degli utenti umbri ed anche in funzione dell’incremento del turismo», ha dichiarato Marini. «Sull’infrastruttura – ha proseguito – stiamo investendo 63 milioni di euro, 51 dei quali per l’ammodernamento e 12 per l’introduzione di tutte le tecnologie di sicurezza che permetteranno alla rete ferroviaria di acquisire gli standard di sicurezza nazionali ed europei».
I lavori: in tutto sarebbero 18 i chilometri di rotaie fin qui demoliti sulla tratta Umbertide-Città di Castello, 6 quelli realizzati ex novo. La fine degli interventi è prevista per aprile 2018.Successivamente si procederà con l’adeguamento delle tratte Ponte Felcino-Ponte San Giovanni, Papiano-Marsciano e Todi-Massa Martana. I lavori proseguiranno nel 2019 e 2020, a rete aperta, per l’adeguamento tecnologico. Ulteriori lavori riguardano la diramazione Perugia Ponte San Giovanni-Perugia Sant’Anna, per la quale è prevista anche la rielettrificazione, al termine dei quali tutta la linea sarà percorribile da treni a trazione elettrica. «L’obiettivo – ha dichiarato Gentile – non è soltanto quello di ripristinare le condizioni preesistenti della linea ferroviaria, ma verrà potenziata adeguandola agli standard di sicurezza internazionali anche in termini di prestazioni».
«Il collegamento fra i due capoluoghi (di provincia, ndr) potrà anche consentire risparmi nei tempi di percorrenza, dell’ordine di una decina di minuti, a tutto dei collegamenti da e verso la capitale», ha proseguito.