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Motherless Brooklyn, il noir di Edward Norton che premia lui e poco la trama

VISTI DA VITTORIA di VITTORIA EPICOCO | L’anteprima al Festival del Cinema di Roma: cosa convince e cosa no della pellicola dal cast stellare che arriva in sala il 7 novembre

Edward Norton presenta in anteprima al Festival del Cinema di Roma il suo ultimo film in concorso Motherless Brooklyn scritto, diretto ed interpretato dallo stesso, accompagnato da un cast di portata piuttosto importante, vedendo attori del calibro di Bruce Willis, Willem Dafoe, Alec Baldwin e una più timida ma comunque valida Gugu Mbatha-Raw.

La pellicola è un classico noir metropolitano ma a colori, trama semplice, anche abbastanza ordinaria, salvo il particolare che contraddistingue il personaggio di Norton, Lionel Essrog.

Siamo negli anni ’50; Lionel, investigatore privato affetto dalla sindrome di Tourette, si trova a dover indagare circa la morte del suo mentore – nonché amico – Frank Minna. L’indagine lo porterà a stanare pericolosi segreti fiscali e finanziari alla base degli affari dei “signoroni” di New York City, intraprendendo un tour tra i locali notturni di Harlem, la Brooklyn più bassa, fino ai luoghi del potere.

Norton si dice molto felice ed orgoglioso di presentare il proprio film a Roma, tuttavia la critica diverge abbastanza circa le opinioni su quest’ultimo. La trama, come già espresso, è molto semplice e logica – anche troppo. Norton opta per una struttura lineare, senza inerpicarsi su aggrovigliamenti vari, e non proprio è una scelta (con)vincente.
La sceneggiatura è prolissa e rischia, alla lunga, di annoiare.
Molti luoghi comuni e citazioni nelle battute; inoltre sussistono delle discrepanze riguardo l’ambientazione temporale e la scelta dei costumi.

Ottima invece la fotografia, classici colori cupi della Brooklyn dei bassifondi. Ad alzare il tono di un film altrimenti non annoverabile tra le scelte principali di una serata al cinema, è l’interpretazione di Norton, che rinnova e conferma la propria versatilità attoriale. Già lo si era visto nelle vesti di un ragazzo schizofrenico in Schegge di Paura, e anche stavolta dà prova di un intenso e approfondito studio dei sintomi della Tourette per restituirli sul grande schermo in modo assolutamente realistico.

Nonostante il film abbia forse deluso le aspettative di molti, durante l’incontro ravvicinato con Norton si è avuto modo di ripercorrere i momenti topici della sua carriera, con brevi clip di alcuni dei suoi film più amati, tra i quali il già citato Schegge di Paura (Gregory Hoblit, 1996), Larry Flynt – Oltre lo scandalo (Milos Forman, 1996), Tutti dicono I love you (Woody Allen, 1996), American History X (Tony Kaye, 1998), Fight Club (David Fincher, 1999) e La 25° ora (Spike Lee, 2002), che non hanno fatto che mettere in risalto la bravura di Mr. Norton… come attore.

E forse è proprio qui lo snodo fondamentale: non tanto come regista, (il film è girato molto bene) quanto piuttosto come sceneggiatore, forse Norton dovrebbe fare un passo indietro. Motherless Brooklyn non è comunque un film da scartare, potenziale poco sfruttato, ma nel complesso un progetto interessante.

Nelle sale italiane il prossimo 7 novembre.

Il trailer:

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