POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | Dopo il tira e molla sulla questione Johnson, ecco quella molto concreta del bilancio: si rischia una rimodulazione dei tempi del progetto Panato. Anche se la Scuola di volo si avvicina
di Marco Brunacci
PERUGIA – In attesa di decollare l’aeroporto dell’Umbria, che qualche serio problema di comunicazione deve averne di sicuro, sprofonda. Col caso dell’arrivo-non arrivo di Johnson o Blair, Blair o Johnson, si è rischiato di veder arrivare a Perugia 007 in persona, con mezzo MI6 al servizio di sua Maestà, infuriato come quando gli sgualciscono il vestito appena ritirato in sartoria, completo di auto fuoriserie lanciamissili come in Skyfall. E il temporale c’è stato, ma – sembra – sia stato di quelli estivi. Già passato.
Non c’è stato invece bisogno del Secret service per scoprire i numeri (che a giorni dovrebbero essere ufficiali) del bilancio dell’aeroporto, dopo i primi due trimestri (e quindi incluso il letale effetto Covid sul trasporto aereo). Si parla di un milione di perdite. Non i 200mila che qualcuno diceva e però neanche i 700 mila che pure erano già temuti come una cupa ipoteca sul futuro.
Un milione sarebbe ben più di quanto ci si attendeva e questo non giova a un progetto che il presidente della nuova Sase, generale Panato, in queste settimane ha tirato a lucido come un ottone e che prevede il raggiungimento di un volume di traffico di passeggeri, in tre anni, di 600mila unità.
Se il milione di debiti venisse confermato si arriverebbe a un taglio delle ambizioni dl progetto della nuova Sase. Un taglio magari no, ma una rimodulazione dei tempi sarebbe possibile. Fermo restando che nessuno rimpiangerà la Sviluppumbria targata Agostini e la Sase guidata da Cesaretti.
Potrebbe esserci invece una accelerazione sul dossier sulla Scuola di volo, più vicina in questi ultimi giorni allo scalo perugino.
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