di Marco Brunacci
PERUGIA – Riflettere su vaccinazioni e varianti Delta e non solo, tenendo presente che anche la Beta adesso si fa sentire e altre ancora ne verranno.
Uno studio Gimbe dice chiaramente che la doppia vaccinazione praticamente immunizza da ogni variante: su 16 milioni 119 mila 265 soggetti osservati sono 790 ad aver contratto l’infezione e 80 i ricoverati con sintomi, solo 4 finiti in terapia in intensiva e 17 i decessi. Come si vede statisticamente si fa fatica a dire la percentuale per quant’è minima.
Cosa non molto diversa (ma diversa un po’) se si prendono in considerazione solo le prime dosi di vaccino: su 13 milioni 919 mila 902 sono 1760 i casi, 89 i ricoverati, 10 finiti in terapia intensiva, 29 i decessi.
E’ il caso di sottolineare che gli eventi più nefasti sono nelle categorie ad alto livello di rischio, quindi sopra i 75 anni e nei casi nei quali si riscontrano patologie pregresse gravi.
Ora ecco il salto in alto che si verifica statisticamente e nei numeri reali con i non vaccinati: i nuovi casi (il periodo in esame è tra il 21 giugno e il 4 luglio, con la variante Delta che stava già picchiando) sono 8.047, con 772 ospedalizzati e 80 terapie intensive. I decessi arrivano a 169.
Non regge l’obiezione che anche con due dosi le varianti colpiscono. Si tratta di un numero assolutamente esiguo e con condizioni di criticità pregresse.
Semmai la vaccinazione con una dose espone a qualche rischio, anche se molto limitato.
La conclusione alla quale portano necessariamente questi dati è quella dell’ultimo post affidato a Facebook del fisico umbro Gammaitoni che insiste sul calcolo delle probabilità: per i vaccinati i rischi quasi si azzerano (salve le precauzioni per soggetti particolarmente deboli), mentre per i non vaccinati l’attenzione resta elevata, anche qui con una differenza evidente tra le fasce di età sotto i 50 anni – dove i rischi sono praticamente circoscritti ai più fragili – e quelle superiori ai 65 anni, che possono essere travolti dal virus.
Di fronte a questi numeri sembra più insensato il rifiuto no vax del vaccino, soprattutto nella categoria sopra i 60 anni. Questo espone ad alto rischio personale oltre che a possibilità di contagio rispetto a coloro che non possono essere vaccinati per problemi di immunodeficienza.
Un atto di egoismo grave e insensato.
I RINVII DI PRESTAZIONE NELLA SANITÀ “NORMALE”
Un’altra riflessione sui numeri che arrivano dal Gimbe (finalmente si smette di fare insensate proiezioni sul cervellotico indice Rt, lo ha capito anche il ministro Speranza).
Quali sono i ritardi della sanità, diciamo, ordinaria nei settori più a rischio (quindi quelli delle neoplasie e della prevenzione delle neoplasie)?
Andiamo subito alla conclusione: l’Umbria va molto bene negli screening e nella medicina, meno bene nella chirurgia.
Qualche dato: l’Umbria è al secondo posto in Italia per visite di controllo effettuate nei casi di tumori. Ne sono state eseguite un numero tale che finiscono per essere solo di un 3,5 in meno rispetto al normale. Quasi un record nazionale, perchè meglio dell’Umbria fa solo la Provincia di Trento con il 3.0 in meno. Ma la Regione terz’ultima, l’Abruzzo, è al -8,9%, mentre le ultime due in classifica segnano dati davvero preoccupanti: un -60,3% della Basilicata davvero clamoroso, e -38,3% della Valle d’Aosta. Poi la fila delle Regioni prosegue con il 27 della Sardegna e giù a scendere. Il grande Veneto segna un -20,7%.
Molto bene l’Umbria per lo screening del tumore alla mammella con -6,4 rispetto al normale, superati solo dalle Marche con una Val d’Aosta che è ultima in classifica con -56,1%. Ancora meglio, primi in Italia, per prevenzione del tumore al colon con un dato addirittura positivo, unico in Italia: si è sopra del 6,8% rispetto al -79,5 della Basilicata.
Non altrettanto bene invece nelle chirurgie. Negli interventi chirurgici alla mammella l’Umbria segna un -29,2% rispetto a una media nazionale del -24,4, anche se ci sono punte -52 in Provincia di Trento e addirittura -62,7 in Molise.
Quindi una promozione per la sanità umbra e un richiamo a farsi vaccinare dal Gimbe e da Gammaitoni, dati alle mano e calcolo delle probabili à – scientifico- nero su bianco. E diamoci tutti un taglio ai ragionamenti fatti con il cuore e con la pancia, invece col cervello.


