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Miracolo a Monteluce ma ancora a metà: l’area non diventerà un monumento al degrado se banche e imprenditori fanno doppia dose di realismo

POLE POLITIK di MARCO BRUNACCI | La Regione è riuscita a far intervenire Amico-Prelios, strumento bancario per il salvataggio degli immobili deteriorati ma non dismessi. Però ora, entro settembre, si attende la decisione: va ricapitalizzato il Fondo nel mentre si rinuncia a gran parte dei crediti

di Marco Brunacci

PERUGIA – «Siamo riusciti a fare il miracolo e a far inserire Monteluce tra le proprietà del fondo Amico-Prelios, il veicolo italiano più importante nel quale le banche italiane conferiscono gli asset immobiliari più deteriorati ma su cui si può fare ancora un tentativo di salvataggio e rilancio».

Qualcuno ha voglia di sentir parlare ancora di Monteluce, l’area dell’ex ospedale policlinico di Perugia, che è stata ridotta. da scelte avventate o direttamente sciagurate. a un potenziale monumento al degrado di tutta una città, Perugia, che in quella parte ha prosperato per anni e poi nulla più.
Si può criticare, attaccare per tutto il tempo che si vuole la nuova gestione regionale, ma di grane la governatrice Tesei ne ha ereditate e di che tinta. Questa è una delle tante, neanche la principale. Qui ci sono però decine di milioni in ballo. Inutile stare a pontificare sul passato, esiste solo il futuro e le parole che abbiamo riportato qui sopra sono le uniche di speranza che sono state dette in questi ultimi anni su quell’area disgraziata. e le ha pronunciate Tesei in assemblea legislativa.
Ma non tutti si rendono conto di quanto sia importante recuperare Monteluce. Tutta una città ha vissuto il suo sviluppo, anche tumultuoso, il suo benessere, grazie alla macchina della sanità, che ha portato a gravitare in quella zona migliaia e migliaia di persone.
A un tratto, niente più. Promesse stolte di un futuro inesistente, al massimo iniziative sporadiche, qualcuna pure benemerita, ma senza prospettive e senza spessore.
Eppure basta riflettere un attimo per capire: con Monteluce azzerata, magari recapito anonimo di un qualche sfigato ufficio comunale, un intero pezzo di città entra in sofferenza.
Il governo Tesei si è reso conto del grave vulnus alla città e si sta battendo (gliene venga dato merito per questo dagli umbri di buona volontà) per fare macchina indietro e tornare a vedere qualche stella nel cielo.
Se maggioranza e opposizione non si accordano per un salvataggio di questo genere, vuol dire che non ci stanno con la testa. Troppo delicato il passaggio, troppo importante tentare ogni strada pur di evitare il finale degrado.
Tesei ha spiegato che quanto fatto – sindaco di Perugia e rettore si stanno impegnando con lei – è sì un miracolo ma non ha ancora permesso di risorgere al cadavere Monteluce. Succederà entro settembre, se le banche rifinanzieranno il fondo, per dirla breve, e sempre che – ecco il finale richiamo agli imprenditori – chi deve avere soldi capirà la situazione e accetterà di ricevere solo una parte di quanto dovuto.
Proviamo allora a immaginare il miracolo completo: Perugia, invece di un monumento al degrado e all’abbandono – tempo qualche anno , forte anche del rilancio della limitrofa via del Giochetto. già deciso con il Polo scientifico dell’Università – tornerà ad avere una zona nord che tira la ripartenza di tutta la città. Se no, sono guai. Guai seri.
Per ora sobri festeggiamenti per il mezzo miracolo. Richiami al senso di responsabilità di tutti, perché questi treni passano una volta in una generazione e se si perdono le conseguenze si fanno sentire per decenni. E poi incrociare le dita.

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