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Si farà il Centro per le disabilità complesse al Serafico di Assisi, ora c’è il via libera del Governo

La visita della sottosegretario Stefani ad Assisi con la Tesei e la Di Maolo

PERUGIA – Il Centro regionale per persone con disabilità complessa, con fulcro all’istituto Serafico di Assisi, che compare tra le richieste di finanziamento della Regione Umbria nella sua proposta di Pnrr, si farà. Ora è ufficiale, anche se serve ancora qualche passaggio nell’iter attuativo, ed è un successo importante, perché fa fronte a una esigenza assoluta (venire incontro ai bisogni delle persone con disabilità importanti) e anche perché porta l’Umbria a livelli di eccellenza nazionale in questo settore.

Il nuovo progetto, attraverso il quale la Regione Umbria punta a promuovere un sistema di cura per garantire una migliore risposta ai bisogni di salute delle persone con disabilità complessa, è stato illustrato dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e dalla presidente dell’istituto, Francesca Di Maolo alla sottosegretaria alla disabilità, Stefani, in visita al Serafico. “Accessibilità alle cure per soggetti con disabilità complessa”, questo il nome del progetto, nelle intenzioni della Regione vuole quindi «superare le disuguaglianze, ridurre la frammentazione degli interventi e la migrazione sanitaria degli utenti, favorire la presa in carico dei bisogni in modo appropriato, facilitare l’accesso ai servizi sanitari e la gestione degli interventi». Per la presidente «un progetto molto importante, per il quale il mio impegno a sostenerlo è assoluto», ha aggiunto. «Oggi – ha concluso Tesei – anche il ministero ci ha dato rassicurazioni sul suo impegno a sostenerlo e quindi direi che questo è un passo in avanti importante». «Da questa regione può partire un modello da poter esportare su tutto il territorio nazionale», ha poi commentato la presidente del Serafico. Il fabbisogno finanziario in termini di risorse pubbliche è pari a quattro milioni 950.000 euro articolato in tre direttrici: oltre alla realizzazione del Centro regionale di riferimento per la disabilità complessa e della rete (4.350.000) è prevista anche la creazione di una rete regionale di servizi sanitari (500.000 euro) e la formazione del personale e caregivers (100.000 euro). Il Centro regionale – come spiegato nel documento presentato anche al ministro – sarà quindi il punto di riferimento della rete regionale per la presa in carico ed il coordinamento degli interventi sanitari a favore delle persone con questo tipo di problematiche. La realizzazione del Centro prevede inoltre due azioni considerate chiave: la progettazione e ristrutturazione di un edificio, individuato presso l’Istituto Serafico, per realizzare il Centro clinico diagnostico-terapeutico, e l’individuazione e la dotazione delle strumentazioni necessarie per l’attività del Centro clinico. «Abbiamo portato all’attenzione del ministro e della Regione – ha sottolineato Di Maolo – un problema che avvertiamo molto tra le famiglie, quello dell’accessibilità alle cure. Molte persone con disabilità faticano ad avere accesso a delle strumentazioni diagnostiche e a degli ambienti anche all’interno del nostro servizio sanitario. Quindi vorremmo che la salute sia per tutti e che i genitori non debbano peregrinare continuamente ma che possano avere delle reti su cui contare».
Alla visita del ministro hanno partecipato anche l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, e la vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Paola Fioroni.

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