di Marco Brunacci
PERUGIA – Il bel film di Brunangelo Falini e l’ematologia a Perugia è ai titoli coda. Il grande ematologo perugino, probabilmente il più quotato dei primari che attualmente lavorano nella sanità umbra, dal primo novembre non sarà più al Creo dell’Azienda ospedaliera di Perugia.
Falini ha raggiunto i limiti di età. E’ arrivato il tempo della pensione e le nuove norme che regolano i rapporti tra docenti e Università ora sono stringenti. Forse ci potrebbe essere qualche prolungamento dell’attività dello scienziato soltanto per ragioni legate alla ricerca e comunque, per normativa nazionale, limitato ad alcuni mesi. Falini è di fatto l’ultimo grande esponente di una scuola di eccellenza che a Perugia è iniziata con Larizza e che è stata alimentata per decenni. Sicuramente non sarà facile sostituire un personaggio del suo livello scientifico e delle qualità cliniche. E’ aperta la successione al Creo. Siamo alle lettere di interessamento. Ma novembre si avvicina. Tra gli osservatori della sanità e gli addetti ai lavori si dà molta fiducia a Cristina Mecucci, la quale avrebbe le carte in regola per prendere il posto del mostro sacro perugino dell’ematologia, e che garantirebbe per due anni la sua presenza (prima di arrivare anche lei alla pensione). Ma bisognerà prima vedere chi si presenterà a proporre la propria candidatura. E, comunque, chiunque arriverà a guidare l’Ematologia perugina avrà la necessità di ricostituire una scuola solida e di prospettiva del livello che finora ha garantito all’Università di Perugia e alla sua Azienda ospedaliera l’eccellenza di Falini e di medici di grande qualità.


