di Michele Fratto
TERNI – C’è chi esce dal bar dopo la pausa caffè e chi cammina insieme ai familiari con le buste dei negozi dove, magari, hanno appena acquistato qualcosa. Tutto questo a pochi metri da quella che può essere definita una discarica urbana. Nascosta, si, ma non invisibile a un occhio più attento. Succede lungo Corso Vecchio a Terni, nelle mura merlate che sono di proprietà comunale.
Lanciando uno sguardo in quelli che una volta erano vani adibiti a diverse funzioni, oggi si trovano lattine di birra, buste dell’immondizia di vario genere e, addirittura, due materassi utilizzati depositati sul muro e lasciati a marcire. Questo il quadro offerto dalle mura perimetrali che dividono largo Cairoli da Corso Vecchio. L’area interna è stata messa a nuovo con il restyling dei parcheggi ormai ultimato da tempo, ma le mura che nel piano dovrebbero essere utilizzate per ospitare le bancarelle (rimaste sette dopo i primi spostamenti) vergono in uno stato di assoluto abbandono. Nel progetto di riqualifica della zona, i lavori per poter consegnare entro la fine dell’anno corrente i vani ai proprietari delle bancarelle sarebbero dovuti iniziare a ottobre. A oggi, però, non c’è nessun segnale di lavori in corso ma solo tanta immondizia accatastata giorno dopo giorno.
Le foto lasciano poco spazio all’immaginazione. Anzi, le lungaggini nell’inizio dei lavori hanno trovato terreno fertile in diverse interpretazioni cittadine, che potrebbero essere definite leggende metropolitane fino a ulteriori accertamenti. I residenti più datati della zona, infatti, parlano di un deposito sotterraneo di bombe risalente al secondo conflitto bellico mondiale, o ancora chi afferma che ci siano dei resti di epoca romana simili a quelli rinvenuti durante la realizzazione del parcheggio sotterraneo in piazza Bruno Buozzi.
Voci, speranze, lavori da fare. Tutto fermo comunque, mentre la sporcizia aumenta in uno degli snodi principali della città.
