di Fra.Cec.
CITTÀ DELLA PIEVE (Perugia) – Dopo la stagione di prosa, Fontemaggiore centro di produzione teatrale annuncia “Uno spettacolo di famiglia!”, rassegna dedicata ai bambini e alle loro famiglie in scena al teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve, realizzata in sinergia con l’amministrazione comunale.
«Per questo primo anno – riferisce la direttrice artistica di Fontemaggiore Beatrice Ripoli – abbiamo scelto di portare quattro spettacoli di nostra produzione. Sono spettacoli che girano i teatri e i festival di tutta Italia, che hanno avuto non solo l’apprezzamento del pubblico ma anche ottime recensioni della critica. Veri e propri spettacoli di teatro, che affrontano temi diversi con tecniche teatrali diverse, per un pubblico che non è meno importante e meno attento di quello adulto, ma anzi, lo è ancora di più. I bambini sono un pubblico esigente ma generoso ed entusiasta. Per chi frequenta le nostre rassegne spesso queste diventano un appuntamento irrinunciabile, per tutta la famiglia».
Si inizia sabato 5 febbraio alle 17 con “Sogno” da “Sogno di una notte di Mezza Estate” di William Shakespeare, con Enrico De Meo, Chiara Mancini, Valentina Renzulli, Andrea Volpi, regia di Beatrice Ripoli.
Il re e la regina delle fate, Oberon e Titania, litigano come al solito e portano scompiglio nella vita pacifica del bosco. Puck e Fiordipisello, fedeli servitori dei regnanti, vivono l’incanto della scoperta dell’amore e, loro malgrado, vengono coinvolti nel litigio dei sovrani. Grazie al potere magico di un fiore fatato, la pace sta per essere ristabilita, quando l’improvviso sopraggiungere nel bosco di due coppie di esseri umani, distrae gli esseri magici dalle loro faccende. Dopo qualche “errore” di Puck, che complica ancor più l’intricata vicenda, l’amore torna a trionfare nel cuore di tutti e l’armonia a regnare nel bosco. La messa in scena di “Sogno” mette in evidenza soprattutto gli aspetti magici della commedia shakespeariana e la contraddittorietà di situazioni ed emozioni vissute dai protagonisti. Il dubbio dei personaggi, sul quale spesso ci interroghiamo tutti noi, su cosa sia reale o cosa non lo sia, è affrontato in modo leggero e divertente. Un’occasione per far conoscere anche ai più piccoli questo classico del teatro mondiale.

Il 12 febbraio arriva sul palco “In bocca al lupo!” con Enrico De Meo e Valentina Grigò, regia di Marco Lucci.
Il problema è che lui, il cacciatore, non sa com’è che si tengono in braccio i bambini. Il suo mestiere è sempre stato andare nel bosco con il fucile in spalla, sin dai tempi di Cappuccetto Rosso. Forse ora è il caso di togliere gli scarponi, mettersi il grembiule e preparare il biberon. «Un brutto scherzo… mi hanno nascosto la mamma!», pensa il piccolo Michele barricato nella culla e siccome a questo gioco non ci sta, rifiuta qualsiasi biberon e smette di mangiare. E adesso come si fa? Facile: Michele partirà alla ricerca della mamma e il cacciatore alla ricerca del figlio scomparso, una culla e un fucile persi nel bosco. Sarà un viaggio di crescita per entrambi, di incontri tra capre golose, lepri sentinelle e ovviamente lupi.

Il 5 marzo spazio a “Il bambino e la formica” con Giulia Zeetti e Andrea Volpi, regia di Massimiliano Burini.
Ayo è un bambino che non ha mai visto il sole, infatti lavora nel “formicaio”, una miniera del Congo. Un giorno durante il lavoro una frana improvvisa lo blocca sotto terra. Mentre aspetta i soccorsi fa un incontro incredibile e imprevedibile con “Undici”, una formica burbera ma dal cuore gentile. Superata la sua diffidenza verso i bambini, Undici decide di aiutare Ayo ad uscire di lì. Inizia così un viaggio verso l’alto, verso la conoscenza di se stessi e verso la consapevolezza del loro posto nel mondo, imparando l’uno dall’altro che la vita è un sogno da rincorrere.

A chiudere la stagione il 12 marzo sarà “Soli” con Enrico De Meo e Silvia Zora, regia di Michele Fiocchi.
È sera, le luci si spengono, nella loro stanza, un fratello e una sorella, al di là della porta l’assenza dei genitori si fa presenza. Forse è l’occasione per interrogarsi su chi sono e cosa vogliono questi ”grandi” e su cosa i due fratelli, in nome di tutti i “non più così piccoli” vorrebbero che gli adulti facessero e non facessero per loro. La bambina non riesce a dormire… Inizia così una storia fatta di relazioni, confronti, giochi e litigi, tipici del rapporto che lega due fratelli che si raccontano e si fanno domande su quel mondo – quello dei grandi – che spesso non dà spiegazioni. Dispetti, giochi, storie ma anche rabbia di sentirsi in trappola, in un’età scomoda, considerata troppo piccola per ottenere risposte vere ma abbastanza grande per iniziare ad avere delle responsabilità.
PREVENDITE
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