Nuovo ospedale di Narni-Amelia e riorganizzazione territoriale, Piero Bernardini è ottimista: «Creare un patto per la salute»

Il capogruppo di “Obiettivo Comune” dopo il voto unanime all’ordine del giorno: «Avviare un percorso partecipativo istituzionale»

AMELIA (Terni) – Il 2021 si era chiuso ponendo sotto i riflettori la necessità del nuovo ospedale di Narni-Amelia, primo passo per inglobare anche la riorganizzazione della sanità territoriale. A distanza di due mesi, l’ordine del giorno sulla sanità (costruzione del nuovo ospedale Narni-Amelia, arricchimento medicina del territorio, introduzione coordinatore dei distretti, implementazione centrale operativa, introduzione case e ospedali di comunità, organizzazione incontri istituzionali) presentato dal gruppo consiliare “Obiettivo Comune” di Amelia il 24 febbraio è stato votato all’unanimità. Situazioni, momenti, che fanno avanzare la macchina verso lo scopo finale, ovvero la «creazione di un patto per la salute», come è stato definito da Piero Bernardini, capogruppo di “Obiettivo Comune”.

«La votazione sull’ordine del giorno – afferma Bernardini – è stato un momento per saggiare la volontà e dare indicazioni politico programmatiche. Condivido il piano sanitario regionale, ma c’è la necessità di avvicinare la medicina del territorio quanto più possibile alle persone, sia per l’aumento dell’età media che per la cronicità delle malattie». Una prima linea di pensiero che dovrà trovare risposte negli incontri tra le parti chiamate in causa (Consigli comunali di Narni e Amelia, direttore dell’Usl Umbria2 e assessore alla sanità regionale) previsti dalla votazione della settimana scorsa: «Quello che interessa in questo momento – continua Bernardini – è avviare un percorso partecipativo istituzionale, per costruire passo dopo passo un patto per la salute che coinvolga istituzioni comunali e regionale, compresi gli organi tecnici».
Il tono di voce da parte di Bernardini è di quelli ottimistici, di chi sa di aver intrapreso un sentiero che potrebbe portare alla costruzione di un nuovo distretto sanitario. La voglia sembra esserci, l’ottimismo per l’evoluzione anche, allora non resta che aspettare l’immediato futuro per sapere se questo patto per la salute vedrà mai la luce: «L’ordine del giorno è stato votato all’unanimità, segno che non ci sono logiche partitiche e che siamo tutti sulla stessa linea per marciare in direzione dell’interesse comunitario. Ci sono diverse valutazioni da fare, come le risorse da mettere a terra per quanto riguarda l’organizzazione territoriale, ma sono ottimista e fiducioso».

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