Tari, rifiuti, bollette

Aumento Taric: «Non servono strumentalizzazioni ma chiarezza»

L’assessore Masselli sulla questione: «L’obiettivo è far crescere la differenziata e diminuire le tariffe»

TERNI – Continua a far discutere il paventato aumento della Taric dopo le lettere inviate da Asm alle quasi 20mila utenze sul territorio ternano. Dopo il botta e risposta tra l’Asm e l’Unai, la mobilitaizone che ha preso piede davanti a Palazzo Spada, è l’assessore al bilancio e alle partecipate Orlando Masselli a replicare alle opposizioni.

«Purtroppo ormai ogni argomento diventa oggetto di strumentalizzazione politica e chi ci rimette sono spesso i cittadini, magari in buona fede, come nel caso della vicenda della Taric e dei rifiuti in genere. I consiglieri di minoranza hanno infatti raccontato moltissime inesattezze, ed è quindi necessario riportare la questione sui binari della correttezza, anche dal punto di vista della comunicazione. In primo luogo, dunque, non corrisponde al vero quanto affermato rispetto a una presunta graduatoria che vedrebbe Terni tra le città con uno degli aumenti più elevati delle tariffe per i rifiuti. Lo studio dal quale è stato desunto questo dato riguarda infatti una tipologia di famiglie limitata (3000 su 28000), non rappresentativa e non riferita a un periodo di un solo anno. I nostri dati, che sono complessivi, ci dicono invece che gli aumenti registrati sono medi e si attestano a circa il 6%. Questi aumenti sono stati peraltro ampiamente compensati dalle agevolazioni per alcune categorie di utenze, da noi volutamente messe a bilancio per una cifra che si aggira intorno al milione e mezzo di euro. La sezione nazionale del catasto rifiuti certifica inoltre che per il 2020 la produzione e la raccolta differenziata nel Comune di Terni era al 72,05%, collocando la nostra città al 26esimo posto su 109 comuni capoluoghi di provincia».

La lunga premessa dell’assessore continua, poi, attraverso delle delucidazioni sulle modalità di applicazioni della Taric e sul regolamento riguardo gli svuotamenti: «Lo si fa attraverso una tabella (in allegato) che sulla base del numero dei componenti familiari prevede i litri/kg di rifiuto indifferenziato prodotti ogni anno. In rapporto alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto (in maniera presunta) viene calcolato anche un numero di svuotamenti del cassonetto dell’indifferenziato necessari, sempre ogni anno. La tariffa aggiuntiva è dovuta solo se si supera questo numero di svuotamenti previsti. occorre limitare al massimo la produzione di indifferenziato, stando molto attenti a selezionare tutte le componenti (umido, carta, plastica, metallo). In questo senso occorre anche ricordare che è possibile richiedere all’Asm ulteriori cassonetti o mastelle per la raccolta differenziata senza alcun costo aggiuntivo. Inoltre, tornando alla raccolta dell’indifferenziato, occorre far in modo (anche in collaborazione con i condomini) di non esporre il cassonetto o la mastella se non quando è effettivamente piena: questo perché, come detto, la tariffa aggiuntiva per ora si paga solo se si supera il numero degli svuotamenti previsti: meglio dunque svuotare i cassonetti una volta di meno che farli svuotare mezzi vuoti. Serve dunque collaborazione da parte di tutti, serve più attenzione, mentre Asm sta già mettendo in campo un ulteriore impegno che si concretizzerà nei prossimi mesi con la verifica dell’adeguatezza dei cassonetti ed una eventuale redistribuzione degli stessi; nel medio periodo poi l’accesso ai cassonetti sarà subordinato alla lettura del codice fiscale e al peso dell’indifferenziato corrisposto individualmente».

La lunga nota dell’assessore, poi, si conclude: «Intanto concludo facendo notare un altro aspetto sfuggito ai più. Le lettere inviate da Asm ai ternani per avvisare su possibili aumenti della tariffa corrispettiva, solo nel caso in cui non si riescano a diminuire gli svuotamenti dell’indifferenziato, hanno comunque riguardato 19mila famiglie. Ad altre 34mila famiglie ternane non è arrivato nulla. Questo che vuol dire che grazie alla Taric 34mila famiglie non solo non subiranno aumenti, ma potranno avere delle diminuzioni. In quanto alle altre 19mila, gli aumenti sono solo potenziali e dipendono dal modo in cui le singole famiglie e i condomini riusciranno ad organizzare l’esposizione dei cassonetti e delle mastelle per il ritiro dell’indifferenziata. Con buona pace delle opposizioni e dei mestatori tutto dipende dunque dalla obiettività e dalla buona volontà. A meno che non si provi gusto a distruggere tutto, ma questo è un altro discorso. Da parte nostra lavoriamo per costruire e per migliorare». .

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