Pace. Lo chiedono i bambini. Compresi Alexander e Oleksandr

L’iniziativa a Città di Castello. LE FOTO

si.sa.

CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) – Oltre duecento bambini uniti dalla stretta di mano hanno formato una catena umana e composto la parola più auspicata in questo momento, “pace”, a caratteri cubitali al centro del terreno di gioco dello stadio “Corrado Bernicchi” a Città di Castello: dopo le prime note di “imagine” pezzo-icona di John Lennon si sono levati in cielo centinaia di palloncini gialli e azzurri con i bigliettini scritti di proprio pugno dai piccoli messaggeri di pace per dire no alla guerra.

Una commovente iniziativa che per qualche minuto ha lasciato tutti i presenti, con il fiato sospeso, il nodo alla gola e la speranza che un piccolo gesto spontaneo possa contribuire in parte a far spegnere i cannoni di guerra. «Doniamo i nostri sorrisi, apriamo i nostri cuori, gioiamo sempre. Tendiamo la mano ai fratelli, disegniamo arcobaleni d’amore e la pace diventerà il nostro modo di vivere», questo il messaggio di pace impresso in tre lingue, italiano, russo ed ucraino, nei bigliettini appesi ai palloncini colorati che sono volati in cielo scritti dai bambini delle scuole anche da Alexander, russo e Oleksandr (della scuola primaria La Tina) compagno di banco e amico, proveniente da un piccolo paese dell’Ucraina da qualche giorno in Italia con la mamma e la sorellina ospite della comunità tifernate. Il padre è rimasto in Ucraina con l’esercito a difendere il proprio paese dall’invasione russa. I bambini tutti e quelli della classe in particolare protagonisti di una vera lezione di vita consapevoli delle difficoltà che Oleksandr ha dovuto subire, costretto ad abbondare tutto per affrontare una realtà completamente nuova: è contento di essere in Italia insieme alla mamma e alla sorellina, anche se il suo papà è rimasto a combattere in Ucraina e a lui manca molto.

Inside/Verifica di maggioranza in corso, FdI attacca ma Tesei ottimista, Fioroni per ora sembra salvo

Incendi Maratta, nuova ordinanza per la delimitazione delle aree