Ragazzine costrette a prostituirsi: 11 indagati. La banda gira su auto di lusso e prende il reddito di cittadinanza

L’operazione a Perugia

PERUGIA – Ragazzine costrette a prostituirsi: cinque indagati e altri sei ricercati. È questo il risultato di un’operazione della polizia di Stato e della guardia di finanza, che ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e a un decreto di sequestro preventivo, emessi dal gip del tribunale di Perugia su richiesta della procura diretta da Raffaele Cantone, nei confronti di cinque cittadini romeni: per due sono stati disposti gli arresti in carcere e per tre i domiciliari.

I cinque sono indagati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, estorsione, truffa ai danni dello Stato ma anche per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza.
L’operazione ha interessato le province di Perugia, Roma, Milano, Pavia, Lodi, Fermo e Mantova ed è stata condotta dalla squadra mobile di Perugia e dal Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria, con il supporto dei colleghi delle altre province oltre che dal Reparto prevenzione crimine Lombardia.
Le indagini sono iniziate nell’agosto 2020, quando un cittadino italiano ha denunciato un tentativo di estorsione da parte di tre romeni: dopo aver portato via dalla casa di una donna 900 euro, era diventato il bersaglio del gruppo che pretendeva – minacciando anche di morte – la restituzione di 3mila euro. Da lì la scoperta di un sodalizio operante in città, composto da uomini e donne di origini romene, dedito allo sfruttamento della prostituzione di giovani connazionali. L’organizzazione, in particolare, reclutava le ragazze in Romania, spesso legate anche sentimentalmente ai componenti del gruppo, organizzando e favorendo il loro ingresso in Italia, per poi obbligarle a prostituirsi con minacce e violenze. L’attività che le vittime erano costrette a praticare si svolgeva di giorno, all’interno di case in affitto, attraverso la pubblicizzazione su siti internet, e di notte lungo le strade della città, dove gli indagati gestivano in maniera organizzata le aree dove le ragazze sostavano, imponendo una condizione di assoggettamento assoluto, con episodi di violenza fisica e psicologica. Secondo i risultati delle indagini, il guadagno ottenuto dallo sfruttamento è risultato «molto significativo» con migliaia di euro al giorno. Risultano ricercati, per le stesse accuse, altri sei cittadini romeni attualmente irreperibili.

Nell’ambito della stessa indagine, la guardia di finanza ha svolto accertamenti patrimoniali nei confronti dei membri del sodalizio, con una elevata disponibilità economica a fronte dell’assenza di fonti di reddito. Il gruppo aveva infatti la disponibilità di numerose auto di lusso (Porsche, Mercedes, Audi e Bmw) oltre che di immobili e terreni in Romania, sebbene avessero ottenuto addirittura l’accesso al reddito di cittadinanza. Il gip ha quindi disposto il sequestro dei beni nella disponibilità degli indagati, per un valore di 256mila euro.

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