La fila per un evento al Festival del giornalismo
La fila per un evento al Festival del giornalismo

Partito il Festival del giornalismo tra tavole rotonde, interviste, presentazioni, serate teatrali

Tra i temi forti di quest’anno ci sarà la drammatica situazione in Ucraina

PERUGIA – Taglio del nastro per la 16esima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo che da mercoledì 6 aprile sta invadendo il centro storico di Perugia per cinque giorni tra tavole rotonde, interviste, presentazioni, serate teatrali.

Tra i temi forti di quest’anno ci sarà la drammatica situazione in Ucraina. Saranno infatti presenti (se possibile di persona, oppure in collegamento) giornalisti di Kyiv Independent e del sito russo Meduza. Realtà dell’informazione separate dallo scoppio della guerra, unite dal desiderio di raccontare a ogni costo quello che accade. Si accenderanno i riflettori anche su Yemen e Afghanistan, scenari di guerra e oppressione che troppo facilmente scivolano via nell’agenda mediatica, attraverso le voci dirette di chi vive o è a stretto contatto con quelle zone.

I TEMI

Tra i temi affrontati: emergenza climatica, libertà d’informazione, data journalismle grandi inchieste internazionali che nascono dal giornalismo collaborativo e fanno luce sui punti più oscuri del potere politico e economico, come il Pegasus project, i Pandora papers, Suisse secrets.
Tra gli altri argomenti di questa edizione, consultabili sul sito per categorie nella sezione programma: comunicazione scientifica, i nuovi ambiti della professione giornalistica tra intelligenza artificiale e data journalism, libertà di informazione, whistleblowing, diritti umani e attivismo, educazione e scuola. Senza dimenticare gli imperdibili appuntamenti al teatro Morlacchi e quest’anno per la prima volta all’Auditorium di San Francesco, una location di rara bellezza e valore storico-architettonico.
Non mancano infatti i grandi nomi e le grandi storie di questo settore. Ne ricordiamo solo alcuni: i premi Pulitzer Frederik Obermaier e Bastian Obermayer che nel 2016 grazie a una fonte anonima hanno iniziato e coordinato l’inchiesta #PanamaPapers; Stella Moris avvocata, attivista e fresca sposa di Julian Assange che interviene sul caso WIkileaks; Tikhon Dzyadko direttore di Dozhd TV (“Pioggia TV”), l’unica stazione televisiva indipendente in Russia; il climatologo americano Michael Mann, la climatologa Claudia Tebaldi, i ministri Roberto Cingolani ed Enrico Giovannini, gli scrittori Edoardo Albinati, Paolo Giordano, Nicola Lagioia, Michela Marzano. E ancora Lirio Abbate, Marianna Aprile, Pietro Bartolo, Paolo Berizzi, Mario Calabresi, Marco Cappato, Nino Cartabellotta, Marco Damilano, Barbara Gallavotti, Eva Giovannini, il collettivo GKN, Nicola Gratteri, Francesca Mannocchi, Valerio Mastandrea, Morgan, Valentina Petrini, Laura Santi, Alessandra Sardoni, Roberto Saviano, Nello Scavo, Barbara Serra, Kasia Smutniak, Cecilia Strada, Benedetta Tobagi, Marco Travaglio, Zerocalcare.

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