in ,

Peste suina, paura anche in Umbria: «Evitiamo uno tsunami»

Dopo i cinghiali infetti trovati a Roma, l’allarme delle associazioni di categoria

e.p.

PERUGIA – La minaccia arriva dalla Capitale. Dove l’allarme per focolai di peste suina africani tra i cinghiali suona forte anche in Umbria.

Per Coldiretti Umbria, «Rischiamo uno tsunami economico per gli allevamenti suinicoli e conseguentemente per i prodotti trasformati. Non possiamo più attendere». Non di meno Confagricoltura: «L’obiettivo prioritario è quello di salvaguardare i nostri allevamenti ed i nostri prodotti, come le eccellenze della norcineria, perché è grosso il rischio che corrono», senza contare le conseguenze, al di là della peste suina africana, «del costo dei prodotti agricoli che faranno
lievitare i danni».

Insomma, il fatto che in Umbria non ci siano casi, non deve far abbassare la guardia: «Abbiamo più volte sollecitato nelle sedi istituzionali e nelle piazze la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo in base all’articolo 19 della legge 157/92 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. In Italia parliamo di più di 2,3 milioni di esemplari» ribadisce Coldiretti. Il presidente di Confagricoltura, Fabio Rossi, ricorda come «da sempre –liberalizzare la caccia senza più settori e di rivedere zone vocate e non vocate e togliere quelle non vocate (i campi coltivati) dal controllo delle squadre e procedere con la completa eradicazione».
«Oltre ad un più efficace contenimento – aggiunge Mario Rossi, direttore di Coldiretti – assume ora ancor più importanza e valore, la necessità di costruire al più presto sul nostro territorio quella filiera tanto invocata per la commercializzazione e tracciabilità delle carni dei cinghiali, sulla quale
il compito e il supporto dell’apposito gruppo di lavoro preannunciato in sede di tavolo tecnico regionale va chiarito e reso immediatamente operativo. Pur senza alimentare al momento allarmismi – ha proseguito Rossi – occorre mettere in campo ogni iniziativa utile a fermare il proliferare dei cinghiali e garantire la sicurezza degli allevamenti suinicoli, monitorando attentamente la
situazione per evitare strumentalizzazioni e speculazioni a danno dell’intero comparto».

fontana piazza tacito

Fontana Piazza Tacito: stop per manutenzione

Estate in musica a Todi con Irama e Coez