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Ciclabili, velostazioni, bike sharing: Terni città sostenibile? Non proprio

I dubbi del presidente di Confcommercio Stefano Lupi: «È che manca una visione d’insieme della città»

di PIETRO GROSSI

TERNI – Terni città sostenibile? Non proprio. Manca molto al raggiungimento di un obiettivo che tenga conto di un piano della mobilità al servizio dei cittadini, delle imprese e di chi vive quotidianamente il tessuto urbano. Dalle piste ciclabili, alle velostazioni, al bike sharing: Palazzo Spada ci ha provato, ma non ce l’ha fatta a fare di Terni una smart city. Non è questione di “velocità” e non c’entra la pandemia. La questione, per il presidente di Confcommercio Stefano Lupi, è che manca una visione d’insieme della città.

Il progetto delle ciclabili è in continua modifica, anche per il tratto che collegherà il centro a Borgo Rivo è in programma una variante al percorso. E le velostazioni, ultimate più di un anno fa, si stanno impolverando: chiuse in attesa della gara per la gestione. Neanche il patto di collaborazione tra il Comune e associazioni che si occupano di mobilità dolce come Fiab e Mat, è andato in porto. Due mesi fa, l’assessore Cini dichiarava ad Umbria7: «Non troveremo mai un soggetto disposto ad investire solo sulle velostazioni, perché per parcheggiare una bicicletta non si possono chiedere più di 10 euro al mese ad un utente e ogni velostazione è stata progettata per ospitarne un massimo di sessanta, perciò con i soli abbonamenti non si autofinanzieranno. Per questo stiamo predisponendo un bando più articolato». Ma il bando non arriva. Il Comune provvede invece a “ridisegnare” il bike sharing cittadino, ribattezzandolo “BikeTer”, ma il risultato non cambia, il servizio non decolla. Allora mette mano ai parcheggi blu.


«La recente delibera del Comune di Terni in materia di parcheggi a pagamento – attacca Lupi – pone di nuovo la nostra comunità di fronte a scelte amministrative che impattano sul tessuto urbano, sulla sua mobilità e vivibilità, non in termini di una più ampia visione di città, ma come una ulteriore gabella, strumento utile solo per fare “cassa” a spese dei cittadini e delle imprese». La Confcommercio Terni ritiene indispensabile una decisa inversione di tendenza. «Chiediamo l’attuazione di una pianificazione urbana condivisa e partecipata – specifica Lupi – da declinarsi in una ottica di mobilità sostenibile. Chiediamo azioni concrete che diano risposte ai cittadini, supportando le trasformazioni delle attività economiche, piuttosto che rincorrere esclusive logiche di bilancio. Terni “città intelligente” dovrebbe evocare un contesto più vivibile, dove la gestione dello spazio pubblico in termini di sostenibilità ambientale, sia considerata un primario bene comune». La mobilità di persone e merci in ambienti cittadini e le politiche collegate rappresentano ambiti complessi, condizionando la qualità della vita di una città media. Se scegliamo la sostenibilità, dobbiamo avere coraggio e convinzione per confrontarci sulle sfide da affrontare, sui modelli socio-economici da perseguire e sul ruolo che le tecnologie digitali e l’innovazione possono svolgere per il miglioramento dei servizi ai cittadini. Nonostante gli obiettivi del Piano della Mobilità Urbana Sostenibile, le azioni messe in campo non sembrano cogliere una effettiva visione di “Terni Green”. L’intermodalità richiede sistemi di trasporto efficienti e la combinazione di molteplici servizi, attualmente non tutti disponibili. Si sono investite risorse ingenti sulle piste ciclabili e le velostazioni: queste ultime pur essendo state installate, non sono ancora attive. Indefinita anche la pianificazione del trasporto merci in area urbana. La logistica urbana, per effetto dell’e-commerce, rappresenta un settore in rapido sviluppo. Determinanti le politiche per la sosta in centro città. È impensabile che, nonostante le avanzate tecnologie disponibili, non si riesca a differenziare e modulare le tariffe dei parcheggi per fasce orarie e giornate, rispondendo alle esigenze delle diverse categorie di cittadini: residenti, commercianti, visitatori e lavoratori. Non è più tollerabile il fenomeno della sosta selvaggia in centro città, nonostante le continue rassicurazioni di intervento».

sede uffici Usl Umbria 1

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