di Mi.Fr.
TERNI – Il 43% dell’acqua immessa nella rete idrica ternana viene disperso. Questo il dato emerso dall’audizione svolta stamattina in sala consiliare dinanzi la terza commissione sulla situazione relativa a siccità, infrastrutture della rete idrica e investimenti. Un dato che super di poco la media nazionale (attestata al 42%) e che mostra la fatica dell’infrastruttura ternana nel contenere l’acqua immessa. Tutto questo, però, non sembra inficiare le bollette recapitate agli utenti dal momento che, come affermato in audizione dal presidente del Sii Terni Carlo Orsini, «il piano tariffario è bloccato nel quadriennio 2020-2024».
In qualsiasi caso il problema resta e, anche se la siccità non sembra per adesso aver colpito in maniera emergenziale la provincia ternana, la struttura idrica mostra tutti i suoi oltre trent’anni di vita. «Non ci sono problemi quantitativi – sottolinea Orsini – per quanto riguarda l’approvvigionamento di acqua alle famiglie. Il dato emerge dalle perdite reali per lo stato della rete idrica e da quelle apparenti per quanto riguarda fontanelle che rimangono aperte, furbi e frodi. Per un piano di sostituzione occorrono 3 milioni di euro annui, mentre Auri nel 2021 ci ha riconosciuto un milione. A settembre ci sarà l’esito di un bando da 22 milioni di euro nel Pnrr che permetterebbe, da qui al 2026, di ridurre le perdite del 6%».
Infine, sulla partnership di Acea nel Sii, Orsini ha specificato: «Le bollette sono sempre le stesse. Il Sii è un gestore mentre le tariffe le decide l’Auri. I partner privati dei servizi idrici hanno l’onere di anticipare i costi operativi. Questo è il funzionamento in tutta Italia e Terni non fa eccezione».
Presente all’audizione anche Massimo Manni, presidente del consorzio Tevere-Nera, che ha delucidato la situazione riguardante i problemi legati alla siccità nel comparto agricolo: «Per adesso non si riscontrano alcune criticità nel territorio ternano anche grazie ai progetti messi in atto per quanto riguarda erogazione, invasi e tubature, avviando quel processo che porterà a un comprensorio agricolo 4.0. Ci sono circa 70 milioni di euro di investimenti con suddivisione in stralci funzionali per la continuità dell’irrigazione».



