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Terni, progetto stadio-clinica: c’è anche il var

Per analizzare meglio la proposta della Ternana, la Regione dell’Umbria chiede il supporto di uno studio legale di Milano

L.P.

TERNI – Non basta un arbitro e neanche due guardalinee, siamo al var. La Regione dell’Umbria per assumere una decisione in merito al progetto del nuovo stadio di Terni più clinica convenzionata si avvale anche della consulenza di uno studio legale di Milano.

D’altronde la partita è di non facile lettura, se non altro per i suoi aspetti inediti: è la prima volta che viene proposto uno stadio legato a una clinica, è la prima volta che si chiede una convenzione sanitaria con la Regione in quanto elemento essenziale del piano economico dell’intervento sportivo.
Non è possibile dunque nessuna decisione fulminea, nessun contropiede, i tempi si annunciano da girone di andata, forse serviranno tutti e 180 dei termini di legge.
Entro il 7 novembre la conferenza dei servizi dovrà comunque pronunciarsi. Dovrà dire se la Regione autorizza lo stadio, con la clinica convenzionata parte integrante del progetto.
Il nodo è a questo punto quello della convenzione.
Nelle chat della politica ternana in queste ore circolano alcune precedenti autorizzazioni alla costruzione di strutture soggette a possibile convenzione con la Regione.
Strutture ben più contenute di una clinica.
Eppure la direzione regionale salute e welfare è chiarissima. Ti autorizzo la struttura ma «non si può sostenere che per effetto della conseguita autorizzazione la parte interessata acquisisca alcun titolo o aspettativa a partecipare alla ripartizione del budget del servizio pubblico; resta infatti impregiudicata la discrezionalità inerente alla programmazione della spesa pubblica sanitaria, incluse le variazioni riferite al fabbisogno del territorio».

In estrema sintesi, ritorna lo step by step anticipato ieri: prima va realizzata la struttura, poi questa va accreditata, infine ci può essere (o non essere) la convenzione con il sistema sanitario pubblico.
Il progetto stadio clinica può anche avere il disco verde ma per arrivare alla convenzione ci sarebbe un altro bel pezzo di strada da fare. Ci sarebbe dunque anche un girone di ritorno.
Ma c’è un ma. Nel progetto Ternana entrerebbe in ballo anche la legge sugli stadi, compreso il cosiddetto sblocca stadi del decreto semplificazioni 2021.
Ebbene il quesito è: questo pacchetto normativo introduce elementi tali da modificare lo step by step finora adottato per le sole strutture sanitarie?
In particolare sarebbero sotto la lente del var le norme che nella legge stadi riguardano il piano di sostenibilità economica.
Materia complessa, ecco perché serve una terna arbitrale rafforzata dallo studio legale di Milano che fornirà un parere.
Intanto Bandecchi scalpita e dice di non aver capito cosa vogliono da lui. E la politica continua ad azzuffarsi. Alessandro Gentiletti di Senso Civico chiede oggi spiegazioni al sindaco Latini. Thomas De Luca dei Cinque Stelle, sempre oggi, rammenta che appena poche settimane fa aveva presentato in consiglio regionale un atto per il riequilibrio territoriale dei posti letto convenzionati, posti letto al momento non esistenti nel Ternano. Un atto rimasto lettera morta.

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