TERNI – Non si fermano le manifestazioni di riconoscenza dei cittadini a favore dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, e mercoledì 31 agosto sia la direzione che i tanti professionisti delle strutture di rianimazione e pediatria hanno avuto modo di ringraziare personalmente alcuni donatori.
La prima donazione era destinata al reparto di pediatria, neonatologia e terapia intensiva neonatale: si tratta di due televisori per i bambini ricoverati, donati da Valentina Ferrotti e dal marito Pierpaolo Gubbiotti. Un gesto di ringraziamento nei confronti dell’intera equipe del reparto in occasione della nascita della figlia. «Durante la degenza della nostra Margherita – hanno spiegano i genitori – abbiamo riscontrato molta professionalità, attenzione e grande senso umano».
La seconda donazione riguarda invece due apparecchi per ossigenoterapia ad alto flusso al servizio del reparto di rianimazione. La strumentazione è stata acquistata con i proventi della vendita del libro “Diario di un amore inaspettato”, scritto da Federica Frasinetti, che narra l’esperienza vissuta quando il marito Mirko Petrini venne contagiato dal covid. Durante le festività natalizie del 2020, il marito finisce in terapia intensiva, intubato. Una lotta tra la vita e la morte. «Gli unici sostegni della famiglia sono stati la preghiera – spiega l’autrice – i medici e gli infermieri». I professionisti dell’ospedale, che si sono sempre interfacciati con lei, trasmettendole tranquillità e competenza, sebbene la loro voce tradisse stanchezza, paura e sofferenza profonda per ciò che vedevano quotidianamente. Dopo 27 giorni senza vedersi e sentirsi, moglie e marito riescono a fare una videochiamata con il tablet in dotazione al reparto di rianimazione. L’emozione è fortissima, lui le chiede cosa gli sia successo. Da lì l’uomo la invita a scrivere. Così è nato questo libro, dove l’autrice vuole mettere in luce ciò che è stato vissuto sia dalla sua famiglia sia dal personale sanitario che ha combattuto anima e corpo per poter far tornare alla vita suo marito.
Con il ricavato delle vendite del libro è stato dunque possibile acquistare un presidio per il trattamento dell’insufficienza respiratoria, uno strumento che genera alti flussi per ossigenoterapia con ossigeno umidificato e riscaldato, utile nel trattamento precoce anche dei pazienti covid che potrebbe evitare il peggioramento della polmonite e il conseguente ricovero in terapia intensiva.
«Ringraziamo Valentina Ferrotti, Federica Frasinetti e le loro famiglie – afferma il direttore generale Pasquale Chiarelli – per la generosità con cui esprimono, al di là dei beni donati, quella profonda gratitudine che è un valore inestimabile per chiunque lavori in sanità. Certamente il covid è ancora presente nella nostra vita: nel male, ma anche nel bene, come dimostrano le testimonianze di riconoscenza che continuiamo a ricevere».




