Caccia, il Tar dell’Umbria sospende l’apertura in regione: esultano le associazioni ambientaliste

Non mancano le prime reazioni politiche alla vicenda

PERUGIA – È mercoledì che con decreto n. 199/2022, il presidente del Tribunale amministrativo regionale (Tar) dell’Umbria ha disposto la sospensione dell’apertura della stagione venatoria o di caccia fissata per il prossimo 18 settembre in tutto il territorio regionale.

Il Tar dell’Umbria ha dunque accolto pienamente l’istanza cautelare di svariate associazioni ambientaliste e animaliste come WWF Italia, Legambiente Umbria, ENPA o Lipu, tutte rappresentate e difese dall’avvocato Andrea Filippini in questa battaglia. Il Tar ha così motivato il provvedimento: «È necessario scongiurare il paventato pericolo che l’apertura al 18.9.2022 possa arrecare danni irreversibili al patrimonio faunistico, anche pensando alla natura recessiva rispetto alla protezione faunistica degli interessi sportivo-privati».
Il commento esultante delle associazioni: «Si tratta di un risultato straordinario che conferma il ruolo delle associazioni di protezione ambientale chiamate, di fatto, a svolgere un’attività di tutela di un bene dello Stato che proprio lo Stato, attraverso i suoi organi decentrati, mette a rischio con provvedimenti che spesso si rivelano illegittimi. E’ inammissibile che la fauna selvatica continui ad essere merce di scambio elettorale e che gli uffici regionali debbano essere sottoposti a pressioni fortissime da parte dei rappresentanti politici del mondo venatorio, mirate semplicemente a fare concessioni ad una categoria di potenziali elettori senza tenere conto dei rischi per la biodiversità e delle responsabilità, anche penali ed erariali, che singoli funzionari sono costretti ad assumere».

Non mancano le prime reazioni politiche alla vicenda. Il consigliere regionale Valerio Mancini, a capo del dipartimento caccia della Lega Umbria, ha infatti invocato l’intervento della Regione sulla scelta del Tar: «Una decisione che lascia profonda amarezza perché si tratta dell’ennesimo schiaffo ai 27mila cacciatori umbri, che non sono tenuti in considerazione, nonostante versino circa 4,5 milioni  di tasse di concessione governative e 2,2 milioni alla Regione. L’assessore Morroni ha convocato le associazioni venatorie per domani, auspico che questo incontro possa rassicurare i cacciatori e che Giunta Regionale si attivi immediatamente in ogni sede per difendere il  nostro calendario venatorio, ribandendo la piena legittimità di un atto condiviso con la commissione competente, le associazioni venatorie e agricole».

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