Anci Umbria ed organizzazioni sindacali

Contrasto alla desertificazione bancaria a centro dell’incontro tra Anci Umbria e sindacati

L’impegno delle parti e i dati degli ultimi sei anni

R.P.

PERUGIA – Si è tenuto martedì 13 settembre alla sala Pagliacci del palazzo della Provincia a Perugia l’incontro fra Anci Umbria e le organizzazioni sindacali del credito umbro Fabi, Fisac Cgil, First Cisl, Uilca, Unisin per dialogare sul tema del contrasto alla desertificazione bancaria, nel corso di cui tutte le realtà presenti hanno ribadito, nel rispetto ognuno del proprio ruolo, il forte impegno a porre in atto ogni iniziativa utile a contrastare il fenomeno.

La desertificazione bancaria è infatti foriero di gravi conseguenze per le comunità umbre sia in termini di perdita di posti di lavoro che di servizi essenziali con conseguenti rischi di usura e truffe. Anci e organizzazioni sindacali si sono impegnati ad arginare il problema, partendo dal coinvolgimento di tutta la filiera istituzionale ed amministrativa.
«Il tema della chiusura degli sportelli bancari – ha dichiarato Michele Toniaccini, presidente Anci Umbria – è da tempo attenzionato da Anci in quanto come sindaci siamo chiamati a dare delle risposte ai cittadini. Su questo argomento, anche di recente, Anci nazionale si è fatta portavoce delle nostre istanze con il Governo». L’incontro per Toniaccini: «È stato un momento di confronto importante, in cui sono emersi elementi di riflessione significativi che ci consentiranno di portare avanti il nostro impegno con maggior consapevolezza, vista la condivisione del percorso con altri soggetti tra cui i sindacati che hanno manifestato la volontà di supportarci in questo cammino».
Presenti anche Federico Gori (coordinatore Anci piccoli comuni umbri e sindaco di Montecchio), Elisa Sabbatini (sindaco di Castel Ritaldi), Letizia Michelini (sindaco di Monte Santa Maria Tiberina), Silvio Ranieri (segretario generale Anci Umbria).
Secondo i dati diramati dalla Banca d’Italia negli ultimi 6 anni sono stati 163 gli sportelli chiusi (da 511 a 348, – 32%). Nel 2015 i Comuni serviti erano 82 su 92 (con un numero di sportelli ogni 100mila abitanti pari a 57) mentre nel 2021 i Comuni erano 67 (40 sportelli ogni 100mila abitanti). In questi ultimi 6 anni è sceso anche il numero dei bancomat che è passato da 723 a 560 (- 163, – 22%). Nello stesso tempo il comparto ha registrato una consistente diminuzione del numero degli addetti che da 37851 del 2015 sono scesi a 2631 nel 2021 (- 1120, – 30%).

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