Terni: Acea raddoppia in Asm

Il consiglio comunale approva la capitalizzazione della sua controllata: nasce l’Asm romana

A.P.

TERNI – Il lunghissimo iter per il rafforzamento di Acea in Asm è arrivato a compimento. Nella tarda serata di mercoledì 28 settembre, il consiglio comunale ha approvato l’aumento di capitale, varando di fatto la nuova Asm, che vedrà una partecipazione societaria di Acea al 49 per cento.

La società romana, attraverso i patti parasociali, avrà saldamente in mano la conduzione della partecipata del Comune di Terni. Ma gli stessi patti (parasociali) stabiliscono comunque che la sede rimarrà a Terni e che il consiglio comunale potrà esercitare una funzione di indirizzo strategico. Si è comunque conclusa una operazione partita tempo fa, che ha visto Asm mettersi alla ricerca di un partner industriale per rilanciarsi nei settori dei rifiuti e dell’idrico.

Nel corso di mesi di audizioni e approfondimenti da parte del consiglio comunale è emerso il quadro di un’azienda in grave difficoltà finanziarie e con attività produttive limitate, costretta a farsi carico, per accordi che si perdono nella notte dei tempi, di attività scarsamente remunerative.

«Con questa operazione, ora Asm – ha detto nel corso del dibattito l’assessore alle Partecipate Orlando Masselli – chiuderà sia il ciclo dei rifiuti che quello del servizio idrico. Acea porta in Asm asset produttivi e attività remunerative che consentiranno ad Asm di fare utili e di partecipare in futuro alle gare nazionali per la gestione dei servizi pubblici».

In queste ultime settimane i sindacati sono stati chiarissimi: «Occorre fare presto, perché l’azienda ha anche seri problemi di natura finanziaria dovuti all’indebitamento e alla scarsa affidabilità bancaria».

L’operazione di capitalizzazione nel dare nuova solidità all’azienda dovrebbe portare, tra l’altro, alla riapertura dei fidi bancari necessari per gli investimenti negli impianti per il trattamento dei rifiuti. L’approvazione di mercoledì sera ha visto il voto favorevole del centrodestra che, pure, ha messo in mostra un paio di defezioni nella presenza in aula. A dare manforte alla maggioranza, Valdimiro Orsini con il movimento di Calenda che nei giorni scorsi aveva pubblicamente appoggiato l’iniezione di vitamine da parte di Acea. Astenuto invece il Pd che ha incassato l’approvazione di un atto di indirizzo che chiede la salvaguardia delle imprese locali che lavorano con Asm e dei livelli occupazionali anche per quanto riguarda i precari e gli interinali.

Molto critici invece M5s, Senso civico e Fiorini del Misto, che hanno sottolineato anche in questa occasione come il rafforzamento di Acea in Asm sia la fine dell’autonomia aziendale con un modello societario che ricorda da vicino quanto già avvenuto con il Servizio Idrico Integrato. Per le opposizioni, dunque, il passaggio di mano non risanerebbe Asm ma darebbe vita ad una nuova società ancora strutturata sul debito bancario

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