Dopo il verdetto sugli eletti, il rimpasto s’ingarbuglia, i tam tam dicono che Fdi non vuole la sanità, ma pensa a agricoltura e sviluppo economico. O a niente…

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Fronte centrodestra, giorni caldi per la Regione. Fonti romane alimentano indiscrezioni, e ora il compito del segretario regionale-Lord Cancelliere Zaffini diventa sempre più complicato con gli spazi che, fatalmente, si restringono. Un frullato delle deleghe

di Marco Brunacci

PERUGIA – Tema: che ne sarà del rimpasto di giunta regionale ora che una perturbazione ha fatto scendere un po’ di gelo nelle relazioni all’interno del centrodestra?

Svolgimento: i danni del Rosatellum in Umbria rischiano di essere duraturi. L’effetto flipper ha scalzato Leonelli per Pavanelli, in più aveva già fatto rientrare la signora Fratoianni, Piccolotti, da Foligno, grazie a un collegio di Lecce. Ma la questione che rischia di far saltare i nervi alla coalizione di centrodestra è quella legata all’esclusione di Marco Squarta, presidente dell’Assemblea legislativa, FdI dell’Umbria, 4 punti e passa sopra la media nazionale, a favore di Catia Polidori, fedelissima berlusconiana, preferita a Fiammetta Modena come capolista alla Camera di Forza Italia.
Non ci sono posizioni ufficiali, ma sensazione e indiscrezioni. La sensazione è che Marco Squarta – con tanti buoni motivi – non l’abbia presa affatto bene, mentre l’indiscrezione dice che la Fdi a livello nazionale ora vorrebbe una sorta di risarcimento locale a questa vicenda elettorale nazionale, vissuta come uno sordido scherzo di un meccanismo ideato dal Cappellaio matto.
E allora, ascoltiamo i tam tam e riferiamo: Fdi non vuole avere a che fare con la sanità e l’assessorato relativo, essendo ormai già impostato il nuovo programma con la scelta, già effettuata, dei nuovi direttori generali che devono portare a termine la missione riorganizzazione-risanamento. Se i partiti di centrodestra riescono a far arrivare al Governo l’assessore Coletto come sottosegretario, la sanità toccherà, quindi, facile immaginare, a Paola Agabiti Urbani (che però resta pure una via d’uscita per la corsa a sindaco di Terni, anche se lei non è interessata).
Questo dovrebbe dare il via a un altro effetto flipper rispetto alle deleghe del resto della Giunta, con rimescolamento di assessorati. Un passaggio al frullatore che dovrebbe far uscire un assessorato pesante, ma più probabilmente due assessorati, per Fratelli d’Italia.
Tenendo l’orecchio ben teso, però, da fonti romane si apprende che Fdi non è poi così tanto appassionato a questo rimpasto. Se si fa, deve essere di reale soddisfazione. Altrimenti – sembra di capire – i conti nel centrodestra si faranno alla fine. Con nuvole che si addenserebbero sul futuro della presidente Tesei.
Se questo però pare essere il sentire romano, in Umbria le cose sono più sfumate.
Per il segretario regionale Zaffini, nella sua nuova veste di equilibrato Lord Cancelliere dello Scacchiere, la grana è sempre più grossa.
Le mancate elezioni sia di Squarta che di Pace costringono a rivedere tutti i piani. Sciurpa resterà a Sviluppumbria o si metterà in fila per il governo regionale? Pace deciderà mai di lasciare palazzo Cesaroni – dimettendosi da consigliera, come chiesto dal Lord Cancelliere prima che la situazione si ingarburgliasse a tal punto – per far rotta su un assessorato regionale? Come scegliere potenziali neoassessori? Tra tecnici di area o nell’inner circle di Fratelli d’Italia, prima della grande avanzata? Ci sarà qualche Unto del Signore per l’agricoltura (che, dicono, piaccia come tema) o per lo sviluppo economico?
Al Lord Cancelliere Zaffini la grana è servita, a lui dimostrare che Gladstone può abitare a Spoleto (ma trasferito a Perugia).

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