Festa di San Francesco: l’arrivo del presidente Sergio Mattarella ad Assisi e l’accensione della lampada votiva

Emozione altissima durante il momento rivolto alle vittime della pandemia e pensiero rivolto alla pace | LE FOTO DI UMBRIA7

R.P.

ASSISI (Perugia) – L’attesa è finita, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto il suo ingresso ad Assisi martedì 4 ottobre, in occasione della festa di San Francesco.

Accolto dalle autorità, tra cui i ministri Garavaglia, Lamorgese e Giovannini, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il sindaco Stefania Proietti e il cardinale Matteo Maria Zuppi, il presidente si è recato alla loggia della Basilica di San Francesco dove, a nome di tutti gli italiani, ha acceso la lampada votiva dei Comuni d’Italia. Un gesto che, in un momento sociale difficile come quello che la società sta vivendo, simboleggia un messaggio di unione e speranza. Grande commozione durante il pensiero rivolto a coloro che hanno aiutato a superare la pandemia e alle vittime del covid.

«Una cerimonia straordinaria, dal profondo significato simbolico – il commento della presidente Tesei – quella di quest’anno che vede l’accensione della lampada votiva da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con l’olio che non sarà offerto come da consuetudine da una Regione italiana, ma dalla Fondazione Opera Santi Medici in memoria delle vittime del covid-19 e per ringraziare quanti, come medici, infermieri, operatori sanitari, istituzioni civili e militari, organizzazioni di volontariato, realtà caritative ed ecclesiali, che si sono impegnati per assistere e curare gli ammalati con professionalità e umanità. Le celebrazioni per San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, sono dunque occasione per ricordare quanto abbiamo vissuto, ma anche per vivere un momento di riflessione e preghiera in merito agli scontri bellici che si consumano nel cuore dell’Europa, come in altre parti del mondo. È necessario che la diplomazia e il dialogo diventino protagonisti affinché si possano affermare i fondamentali principi del rispetto e dalla Pace tra i popoli, così come ha affermato con forza Papa Francesco nel suo ultimo ed accorato appello a russi ed ucraini per un immediato cessate il fuoco».
«Abbiamo bisogno di luce, che vuol dire speranza» ha detto il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. «In un mondo che era e che è segnato da lupi e cittadini violenti o paurosi, da torri e spade, da cavalieri e briganti, da guerre e inimicizia, inquinato da troppo odio tanto da rendere impossibile parlare di pace, San Francesco progetta un mondo fraterno, disarmato, dove c’è spazio per ognuno, a cominciare dai più poveri e fragili – ha proseguito – Ecco la luce della lampada che l’Italia intera accende oggi con il suo patrono, perché tante luci rendano umana e fraterna questa nostra unica stanza che è il mondo».

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