S.P.
GUARDEA (Terni) – Ormai sono un oggetto del desiderio. Sono i medici di famiglia: sempre più merce rara. Corteggiatissimi.
Guardea e Alviano, due comuni dell’Amerino, tra pochi giorni vedranno più di 800 persone senza medico di base. Il dottor Tonti va in pensione. E il sindaco di Guardea Giampiero Lattanzi oltre ad attaccarsi al telefono per sollecitare la Asl, muove la leva dei benefit: «Abbiamo come ambulatorio messo a disposizione un bel locale nella piazza principale». Poi anche un benefit un po’ più provocatorio: «Se dovesse servire lo invito a pranzo a casa mia. Anche a colazione e merenda. Se dovesse venire un medico di prima nomina sicuramente tutti noi gli daremo una mano anche sulla logistica».
Lattanzi si fa più serio: «Abbiamo una popolazione molto consistente di grandi anziani. Persone che non possono utilizzare l’auto. Rischiamo di rimanere senza servizio sanitario. Se consideriamo poi che il pronto soccorso più vicino è Terni o Orvieto, parliamo di decine di chilometri da percorrere».
Intanto si lavora a una soluzione tampone perché Alviano e Guardea, 3.500 abitanti in tutto, non possono andare avanti con un solo medico, il dottor Franciosini. Si farà ricorso a quelli dei comuni limitrofi consentendogli di innalzare i massimali di assistiti. Una soluzione non ottimale che pone sotto stress i medici e che non sempre assicura la disponibilità ai pazienti, visto anche che si tratta di luoghi dove occorre fare chilometri di strade di campagna per raggiungere i mutuati.
Storie con sapore di altri tempi (il dottore di campagna e l’ospitalità) che si coniugano con il caos e la mancata programmazione dei tempi moderni.
Le cifre lasciano di stucco: entro l’anno nella provincia di Terni 32 medici di base appenderanno il camice al chiodo per raggiunti limiti di età. Il numero dei medici di famiglia passerà da 110 a 78. Così cinquantamila persone dovranno mettersi alla ricerca di una soluzione alternativa.