TERNI – A rompere il vecchio cliché dal sapore discriminatorio di uno sport per soli uomini, ci sono state altre donne prima di Maria Sole Ferrieri Caputi, che invece è stata la prima a debuttare in serie A nella partita Sassuolo-Salernitana.
Tra queste Elena Proietti, l’ assessore allo sport del Comune di Terni, che da quando era bambina sognava di giocare a pallone. «Non era comune entrare a far parte di una squadra di calcio femminile, quindi diciamo che per me fare l’arbitro rappresentava un modo per scendere comunque in quel campo di gioco che tanto mi appassionava». È andata così. È successo che, allenamento dopo allenamento, l’attuale assessore allo sport, alle pari opportunità, al decentramento, al turismo e al marketing territoriale, ha fischiato il primo fuorigioco, poi il primo calcio d’inizio e di ripresa del gioco, di rinvio e di rimessa laterale.
«Sono passati vent’anni dal primo fischio», racconta Proietti. E c’è stato quell’incidente nel 2014 che l’ha portata alla ribalta delle cronache. Subito (era il 7 dicembre) l’Associazione italiana arbitri ha manifestato vicinanza e solidarietà alla giovane arbitro ternana picchiata in campo, mettendole a disposizione l’assistenza legale per poter agire dinnanzi l’autorità giudiziaria ordinaria, anche se la Proietti non se ne è avvalsa. «Amo lo sport e vivo per lo sport», lo dichiara e lo manifesta in ogni circostanza. La sua passione si intuisce dall’abbigliamento, dalla falcata, dall’approccio con gli altri. Ma si meraviglia di come ancora oggi si consideri notizia un arbitro donna in serie A. «Solo quando una notizia del genere, un arbitro donna, non sarà più una notizia, sarà un grande giorno. Il nostro Paese è ancora molto indietro rispetto all’Europa, ma nonostante il cammino sia decisamente ancora molto lungo, arrivano da tutto il mondo segnali confortanti che inducono a immaginare un futuro senza discriminazioni».
