di Marco Brunacci
TERNI – Se si concretizzerà – come si pensa – diventando un bis dell’operazione del Tulipano, sarà un investimento sul futuro di Terni, ma anche qualcosa in più: un segnale di fiducia nella città, un piccolo, grande messaggio per i giovani che qui vogliono restare e immaginare le loro attività e costruirci una vita.
Al posto di quello che, visivamente, per tutti i ternani e per tutti i visitatori che arrivano a Terni dalla parte della stazione ferroviaria, è stato ed è fino a oggi un monumento al degrado, immaginate un insediamento in parte destinato ai servizi e in parte residenziale. Comunque il contrario del “pugno in un occhio” di oggi.
La vecchia caserma abbandonata della polizia stradale, a due passi dal “Michelangelo”, parte integrante del cuore pulsante della città, stando alle indiscrezioni che girano in queste ore, passerà alla “Marcangeli Giunio srl”, la stessa impresa che sta terminando il recupero e la ristrutturazione del palazzo del Tulipano.
E non c’è motivo di dubitare che la filosofia di intervento sia la medesima: come al Tulipano, un centro nevralgico rischiava di diventare la prova dell’abbandono e ora è vivo, recuperato e si propone come motore di sviluppo, ecco che si pongono le fondamenta per applicare gli stessi principi alla vecchia caserma abbandonata.
Da quel poco che si sa, inseguendo voci e indiscrezioni, la proposta di acquisto della società ternana “Marcangeli” è stata accettata dalla “Castello Sgr”, che gestisce, per la Sansovino, proprietà immobiliari pubbliche in dismissione. Non si conosce la cifra, ma è chiaro che per l’acquisto e il recupero ci vorranno diversi milioni, anche se i tempi potrebbero essere relativamente stretti.
Naturalmente per opere del genere è necessario un concerto tra l’imprenditore privato (in questo caso la “Marcangeli”) e l’amministrazione pubblica.
Ma qui si presenta un’occasione speciale per lavorare insieme e mandare un messaggio di rinnovamento della città, di fiducia nel futuro, in un momento che è difficile e cupo per tutti, che però a Terni viene vissuto con ansie particolari, viste le difficoltà dell’Acciaieria che paga un prezzo altissimo al caro energia e alla crisi che ne consegue.