R.P.
PERUGIA – «Celebrare la festa della Santa Famiglia di Nazareth subito dopo il Natale sottolinea l’importanza e il valore fondante della famiglia come cellula della società: famiglia come appartenenza ad una storia e famiglia come tessuto di relazioni e legami d’amore che aiutano la persona a crescere e formarsi». A sottolinearlo sono i coniugi Roberta e Luca Convito, direttori dell’ufficio diocesano per la pastorale familiare di Perugia-Città della Pieve nell’invitare le famiglie, venerdì 30 dicembre alle 18 alla chiesa parrocchiale di San Sisto dove si svolgerà la Festa diocesana della Santa Famiglia di Nazareth, a cui la chiesa è dedicata.
A presiedere la celebrazione eucaristica sarà il vescovo monsignor Marco Salvi che, da amministratore diocesano di Perugia-Città della Pieve, intervenne lo scorso giugno all’Incontro delle famiglie in occasione della loro decima Giornata mondiale, esortandole a prendere: «Sempre più coscienza dell’importanza che la famiglia ha nella Chiesa e nella società… Oggi il luogo della ripresa, anche per questa società, è la famiglia. L’annuncio del Vangelo passa innanzitutto attraverso le nostre famiglie per poi raggiungere tutti gli ambiti della vita quotidiana».
Monsignor Salvi, il prossimo 8 gennaio, lascerà la comunità diocesana perugino-pievese (è stato vescovo ausiliare dal 5 maggio 2019) per prendere possesso della sua nuova diocesi di Civita Castellana. Saluterà i fedeli il pomeriggio della vigilia dell’Epifania del Signore, giovedì 5 gennaio alle 18 nella cattedrale di San Lorenzo.
Intanto, il 30 dicembre, il presule riceverà il caloroso saluto delle famiglie che affiderà alla Santa Famiglia di Nazareth benedicendo genitori e figli. La celebrazione eucaristica sarà preceduta da un piccolo presepe vivente, che, accompagnato dagli zampognari, «inviterà i fedeli ad entrare in chiesa e a prepararsi per la Santa Messa», spiegano i coniugi Convito nell’annunciare il programma della festa e nel commentare il messaggio di Papa Francesco dello scorso anno, sempre molto attuale.
«Vivere la celebrazione in comunione con gli altri – commentano Roberta e Luca Convito – ci ricorda che a essere famiglia si impara ogni giorno, grazie anche alla testimonianza delle famiglie che ci vivono accanto o che ci precedono. A perdonare, a donarsi, a gioire e consolarsi si impara in famiglia e non c’è scuola più grande di quella di Maria e Giuseppe che attraverso la cura e la custodia sono segno della Tenerezza di Dio per Gesù».
Comunione, crescita, cura e custodia sono le caratteristiche che emergono dal ritratto della famiglia, ma quale messaggio si vuole dare a coloro che parteciperanno alla festa della Santa Famiglia di Nazareth? «In questi tempi post pandemici – rispondono i coniugi Convito – in cui molte famiglie portano avanti con fatica la loro quotidianità e lo spettro della guerra appesantisce i nostri cuori, il messaggio che vorremmo arrivasse anche ai più lontani è sicuramente un messaggio di speranza: il Dio Bambino vuole abitare la nostra quotidianità, per sostenerci ed essere luce per il nostro cammino. Contemplando la bellezza di questo mistero vi invitiamo a partecipare».
La festa si concluderà con un conviviale con brindisi finale, come nelle migliori tradizioni familiari.


