di Francesca Cecchini
PERUGIA – Niente da fare, l’attesa infinita continua. A Perugia come nell’opera di Beckett, “Aspettando Godot”, si rimane in attesa dell’arrivo – in questo caso – della “macchina tappa buche” del Comune di Perugia, tanto agognata ultimamente in ogni dove nel capoluogo umbro. La differenza sta però nel fatto che, al contrario di Vladimiro ed Estragone, gli abitanti dei quartieri le provano tutte, dalle fotografie sui social alle telefonate ai vigili urbani, dalla richiesta esplicita di aiuto agli articoli sui giornali.
Eppur, se qualcosa si muove, non arriva a soddisfare gli animi, come nel caso della strada principale di Ponte d’Oddi – una delle zone del dissesto di cui Umbria7 ha recentemente parlato – dove si è tentato velocemente di buttar qualche briciola di cemento a chiuder in fretta qualche buca qua e là.
«Nonostante le tante interrogazioni in consiglio comunale e i sopralluoghi dei vari assessori e tecnici di turno – commentano gli abitanti del quartiere – si è scelto di usare l’arte del “rattoppo” piuttosto che riasfaltare. Un rattoppo fatto sotto la pioggia che tra qualche giorno renderà la situazione ancora peggiore».
E, infatti, dopo giorni di maltempo, il colore dei rattoppi ha già iniziato a sbiadire: «Ma vi pare una soluzione logica? Quanto durerà? Il cemento si disgregherà e sarà un dramma – la riflessione di Mario, un passante – Tra un po’ dovremo passare con le automobili sui marciapiedi invece che sulle strade per non spaccare le ruote e per non rovinare gli ammortizzatori. Mica sarebbe la prima volta. E poi chi ‘l paga? Noi cittadini».



