di Francesco Petrelli
TERNI – La città di Terni presenta un asfalto a groviera, qualsiasi lavoro viene effettuato, partendo dalla fibra ottica, alle fognature o interventi vari della municipalizzata Asm, durante il ripristino il conglomerato bituminoso non è mai perfetto ma solamente approssimativo e dura il tempo di un temporale.
Svilente e soprattutto preoccupante, se succede nel centro cittadino figuriamoci in periferia o nei borghi, anche quelli più belli d’Italia. L’asfalto è una miscela naturale di idrocarburi solidi e semifluidi, per lo più costituiti da bitume; solido e di colore scuro si rinviene come impregnante delle rocce calcaree, l’insieme si chiama roccia asfaltica; dall’asfalto si estrae il bitume. Il bitume costa e per fare centinaia di metri ci vogliono sicuramente cifre a sei zero, ma non si può intervenire a spot, otturando buche o asfaltando metà della strada, pericoloso per gli utenti che vi passano e indecoroso visivamente per chi viene in città. Lo stato di salute delle strade è un biglietto da visita per un non ritorno anche dall’aspetto turistico. Terni si conquista sicuramente la maglia nera ed è sotto gli occhi di tutti. Dopo l’allerta meteo e le inondazioni in città, vedremo riaffiorare buche temporaneamente rattoppate con bitume e i poveri automobilisti rischiano ogni giorno di pagarsi i danni per la noncuranza dell’amministrazione comunale. Internalizzare i servizi è l’unico metodo per tornare a vedere il decoro di questa città.






