A.P.
TERNI – Il “Caro estinto”, che prevedeva aumenti anche del 200 per cento nei servizi cimiteriali, è stato sepolto. La giunta comunale ha ritirato la delibera del 4 maggio scorso che introduceva quella che le opposizioni hanno definito una autentica “mazzata” per guadagnare il riposo eterno.
L’amministrazione comunale aveva infatti ritoccato i costi riguardanti non solo le sepolture ma anche il trasporto, creando una sorta di cortocircuito economico sia per le salme in partenza da Terni che per quelle in arrivo nei cimiteri comunali.
Il dietrofront dell’amministrazione Latini arriva alla vigilia del consiglio comunale di lunedì 12 dicembre, che tra i primi punti all’ordine del giorno ha un atto di indirizzo che vede schierata in maniera trasversale opposizione e maggioranza. E che chiede, appunto, di seppellire gli aumenti che vanno a colpire inumazioni e trasporti cimiteriali.
Pronta la nota di festeggiamento da parte del centrosinistra: « E’ una vittoria delle minoranze, dopo le battaglie in consiglio comunale. Ci siamo fatti portatori della necessità di un confronto con gli operatori del settore ed ovviamente della esigenza di ascoltare la cittadinanza rispetto all’ulteriore grido di allarme lanciato da numerosi cittadini. Aver considerato i servizi cimiteriali come non essenziali, costituisce una follia amministrativa e un attacco al buonsenso. Occorre non fermarsi qui, il tema della riqualificazione delle tombe e dei loculi abbandonati, può portare liquidità e nuovi spazi cimiteriali».
E’ facile prevedere che lunedì verrà seppellito anche l’atto di indirizzo, in quanto non più necessario. Rimane invece aperta la questione del servizio di cremazione: come è noto Terni è sprovvista di un apposito impianto e la struttura più vicina è quella di Viterbo, con un aggravio di costi e con tempi di attesa importanti.


