TERNI – «Fuochino». Per un pelo la bicicletta rubata sabato sera in una via del centro al consigliere comunale Michele Rossi, non è stata ritrovata. Peccato fosse chiusa la velostazione che sta nel parcheggio della stazione ferroviaria, altrimenti il ladro l’avrebbe parcheggiata lì e le telecamere di videosorveglianza avrebbero individuato il malfattore. Invece l’ha lasciata sotto la pressa per pochi minuti e rigorosamente senza sellino, altrimenti qualche suo “collega” gliela avrebbe portata via. Giusto il tempo di consentire che i passanti riconoscessero la due ruote del consigliere comunale e gli inviassero un messaggio: «Avvistata, corri, salvala».
Ma un quarto d’ora dopo la segnalazione, la bici già non c’era più. D’altro canto Rossi partiva in svantaggio: a piedi. Per tornare in sella alla sua quinta bici (gliene hanno rubate quattro) probabilmente aspetterà che entrino in funzione le velostazioni. «Ma no, voglio riprendere a pedalare prima» – chiarisce. Dei tempi d’avvio, dell’entrata in funzione delle quattro velostazioni ultimate a maggio 2022, nessuno sa niente. E se lo sa non lo dice. La sola cosa certa è che ad ottobre la giunta Latini decise di affidarle a Terni Reti ma che ancora sono chiuse, buie, sguarnite. Qualcuna anche allagata. E le biciclette “volano” via da Terni col treno.




