r.u.
TERNI – Il cilindro del Pd non finisce mai di rivelare sorprese, nel tentativo di individuare il candidato a sindaco per le amministrative di maggio. A viale Mazzini spunta un nome nuovo: Mino Lorusso, giornalista Rai freschissimo di pensione e soprattutto presidente dell’Ordine regionale.
Il nome di Lorusso è stato proposto dai Dem anche in alcuni riservatissimi colloqui con i potenziali alleati del cosiddetto campo largo. Cosimo Lorusso, per tutti Mino, classe 1956, ha trascorsi professionali nell’Avanti e soprattutto nella sede regionale della Rai. Una solida fede socialista che pure non lo ha portato ad impegni diretti in politica. Ora però ci sarebbero le condizioni per una sua discesa in campo con i democratici ternani: il segretario comunale Pierluigi Spinelli è in pressing sul presidente giornalista e l’ex sindaco Paolo Raffaelli più volte ha interloquito con il suo collega Rai. Resta da capire se questo nome possa andar bene anche al resto della coalizione, sempre che gli artefici di viale Mazzini riescano a costruire sul serio quel cartello elettorale ampio che da mesi sognano.
Finora, molto timide le risposte di Azione e dei Cinque stelle, mentre più disponibile si è rivelata la Sinistra di Articolo Uno e compagnia bella.
Cosimo Lorusso – pardon Mino – è solo l’ultimo dei nomi sfornati dalle menti del Pd ternano, per la verità finora senza molto successo. Il primo nome a circolare è stato quello di Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato che ha declinato l’invito così come ha detto di no anche un altro presidente di ordine professionale: David Lazzari, rappresentante nazionale della categoria degli psicologi. La lista dei “No grazie” vede anche nomi più politici, come quello di Marina Sereni, l’ex viceministro degli Esteri ha fatto sapere da tempo di volersi godere in santa pace il vitalizio senza impegni in prima persona.
La situazione del Pd ternano, a sei mesi dalle amministrative, non è delle migliori: il tesseramento langue e si parla addirittura di record negativo. Non effervescente anche il dibattito interno in vista del congresso nazionale di febbraio: al momento non si registrano iniziative congressuali né particolare fervore nello schierarsi con Stefano Bonaccini o con Elly Schlein.
Tra tante depressioni, il nome di Lorusso potrebbe portare una ventata di energia. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, di origini pugliesi è noto per le sue capacità di mediazione e per la sua trasversalità.