Terni, rispediti a Roma 164mila euro per le famiglie

Polemica sui soldi destinati ai minori e non spesi dal Comune

TERNI – Nella città dove spesso i minori, soprattutto quando chiudono le scuole, non sanno dove andare, accade che fondi pubblici destinati proprio alle attività estive non si riescano a spendere. A tal punto da essere rispediti a Roma, al governo centrale, che li aveva assegnati alla Conca. 

Ad inizio del 2021 il dipartimento per la famiglia ha assegnato al comune di Terni 264 mila euro per incentivare i laboratori estivi e più complessivamente i centri che possono essere una alternativa alle giornate davanti alla Tv o con Tik tok. 

Soldi che possono essere spesi anche utilizzando privati impegnati in queste attività. 

Ma il Comune riesce ad utilizzare solo 100mila euro, tant’è che a metà 2022 decide di restituire i restanti 164mila. 

Un atto che agita le acque della politica. Il consigliere comunale Emanuele Fiorini del gruppo misto entra giù duro: «Ma come è possibile che accada una cosa del genere? Le attività per i minori sono da tempo uno dei punti deboli del nostro welfare.  Con emergenze purtroppo drammatiche. Ebbene con quella somma consistente, si sarebbero potute organizzare molte cose per tanti bambini e adolescenti, invece di abbandonarli a loro stessi. Il Comune non è stato capace di farlo, nonostante il welfare in questi quattro anni sia stato riempito di personale, utilizzando persino le assunzioni alle agenzie interinali». 

Nella polemica c’è anche un giallo: «La determina di restituzione, la 2184, ora non si trova. Veramente strano».

Sui soldi restituiti a Roma,  l’assessore al welfare Cristiano Ceccotti  spiega che le risorse  non spese non fanno capo al suo assessorato ma a quello delle attività educative-scuola-università. Ribadisce anzi: «Ho trovato 2 milioni e 600mila euro di risorse che non erano state utilizzate, che sono state messe in avanzo vincolato dal 2019  permettendo di finanziare progetti  innovativi come  quello sulla ludopatia e sulle dipendenze». «Il welfare  – risponde al consigliere Fiorini – è un’ altra cosa».

Ma di fatto 164mila euro sono tornati a Roma e potevano essere utilizzati per attività educative, a sostegno  delle famiglie con minori.

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