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Cremazione

Per diventare polvere tutti a Cesena 

Terni è sprovvista dell’impianto di cremazione, Perugia fa aspettare, Viterbo è in manutenzione: la città romagnola assicura il servizio in 48 ore

Redazione Terni

TERNI – Per tornare ad essere polvere non resta che la trasferta sulle rive dell’Adriatico.  A Terni è davvero difficile seguire le volontà dei propri defunti che in vita hanno chiesto di essere cremati.

La Conca ha molti camini industriali ma non quello di un impianto di cremazione. Un problema che periodicamente torna all’ordine del giorno senza alcun risultato. Eppure non sono pochi i ternani che lasciano disposizioni sulla volontà di essere cremati. Finora si era fatto ricorso a Viterbo, ma attualmente  l’impianto è fermo per manutenzione. In Umbria quello di Perugia ha liste di attesta che possono toccare addirittura un mese. Non resta che la trasferta a Cesena.

La struttura romagnola garantisce una risposta entro 48 ore. Un servizio efficiente e rapido. Certo i costi aumentano. Ci vogliono 750 euro per tornare ad essere polvere più il trasporto. Rispetto a Viterbo diverse centinaia di euro in più. Proteste da parte dei familiari dei defunti, malumori anche dalle ditte funebri, alle prese con listini prezzi che poi non è facile condividere con i parenti del defunto. Si parla molto della difficoltà e dei costi di allargamento dei cimiteri – a Terni ce ne sono 16 – la cremazione è una delle risposte al problema ma poi mancano gli impianti. Più volte se ne è parlato nella Conca ma né il Comune né i privati sono andati a concretizzare i progetti ipotizzati. Risultato: incenerimento in trasferta, con difficoltà, disagi davvero antipatici e con risorse economiche trasferite in altri territori.  Come diceva il filosofo «Morire? Una grande seccatura». La cremazione a Terni (e in Umbria) di più.

Foto di The Good Funeral Guide su Unsplash

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