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Ciaramicola o pizza di Pasqua? Tutti i segreti della tavola pasquale in Umbria

Le tradizioni umbre, i prodotti tipici e la famosa colazione. Tra costi e abbinamenti da leccarsi i baffi

PERUGIA  – Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi.  Comunque a tavola.  Vediamo allora quanto spende una famiglia di quattro persone per preparare il pranzo in casa, che in Umbria comprende anche la frittata alle erbe.

Anzitutto la regola vuole che la mattina, intorno alle 9, si faccia colazione con uova sode, capocollo,  pizza salata,  scafi e formaggio.  Per la pizza, per carità chiamatela Torta di Pasqua, la spesa varia a seconda della provenienza: se si acquista in un forno i prezzi oscillano da 35 a 48 euro al chilo, se si riesce a cogliere le offerte nei  supermercati  con 17 euro passa la paura. Comunque la Torta di Pasqua non può mancare. A base di uova, farina e formaggi misti, viene cotta in forno a legna dopo una lunga lievitazione. Solitamente, se fatta in casa, si prepara il giovedì santo per essere consumata a Pasqua e non può costare meno di 20 euro tra materie prime e corrente. Anche per le uova i prezzi oscillano, specie se si va al mercato a comprarle a  coppie.  Per il formaggio fresco e gli scafi, da mettere in una ciotola al centro della tavola, ci vogliono altri 12 euro. Poi ci sono i carciofi, meglio se fritti, che sono arrivati a costare, ognuno, 1,30 euro.  Si passa alla coratella di agnello,  al capretto, al capocollo, al salame. In questo caso si calcola un importo di 35 euro per quattro persone. Per la frittata di Pasqua la spesa invece non è proprio quantificabile: le donne umbre sono gelose delle ricette di famiglia e non svelano neanche ai mariti gli ingredienti. Figuriamoci il costo. “In fundo” ci sono i dolci, diversi a seconda dei territori.

Nel Perugino non c’è  Pasqua senza ciaramicola,  un torcolo all’alchermes ricoperto da glassa di meringa e confettini che gli esperti accompagnano con un Orvieto doc muffa nobile.
Tipica di Terni  invece la pizza dolce aromatizzata con buccia di limone e cannella, che si accompagna indifferentemente ai salumi e al cioccolato. In definitiva per un pranzo tradizionale preparato con prodotti di qualità una famiglia di quattro persone spende circa 100 euro. Ma raddoppiare è facile. Basta avere il tempo per la preparazione dei piatti, la capienza di spesa, l’amore per la buona cucina, l’appetito. Quando la giornata prosegue a tavola in genere arrivano i primi fatti in casa: gli “agnolotti” ripieni di carne, le tagliatelle, i tortelloni di Norcia, gli strangozzi spoletini, le ciriole ternane.

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